Situata nel cuore della vecchia Agrigento, la Chiesa di San Domenico si affaccia sulla piazza del Municipio.
Gli studiosi sono propensi a ritenere che bisogna fissare la data della odierna costruzione al XVII secolo, anche perché le strutture architettoniche si ispirano molto a quelle di diversi edifici sacri dello stesso secolo presenti soprattutto nel palermitano.
La facciata, situata a Sud, ha una caratteristica forma, che le da slancio e monumentalità. Nella parte centrale sta un plastico portale settecentesco affiancato da due grandi colonne poggianti su piedistalli. Le colonne, dai capitelli di stile corinzio, sono sormontate da un frontone aperto nella cui parte centrale si vede un medaglione ellittico con la figura della “Madonna del Rosario”.
Nella facciata sono inoltre presenti quattro nicchie vuote. Completano la struttura il frontone triangolare con la croce e varie decorazioni.
San Domenico ha una lunghezza di 51,11 metri ed una larghezza di 13,10 metri. All’interno si trovano ben otto cappelle, quattro per ciascun lato, che sono arricchite da belle e pregevoli tele del 1700. Sono presenti in tutto ben undici tele, tra le quali una pala di altare di Pompeo Buttafuoco, indicata come “La Crocifissione con Santi Ausiliatori”. Le altre opere sono state realizzate con molta probabilità dagli artisti Marotta e Provenzani. La Chiesa è ad unica navata.
E’ possibile infine ammirare due massicce Cantorie seicentesche, ben decorate, con molti fregi e vari ornamenti.
Annesso alla chiesa vi era l’ex convento dei Domenicani, adibito a sede del Comune dal 1867. La facciata è stata rifatta nel secolo scorso. Presenta balconi e finestre sormontati da timpani di vari genere.
In rilievo sopra l’ingresso vi è lo stemma municipale con tre giganti che sorreggono tre torri. Due lapidi collocate nella seconda metà dell’Ottocento ricordano rispettivamente i patrioti agrigentini rimasti esclusi dall’amnistia dopo la rivoluzione del 1848 e la strage di Dogali, una della pagine più tristi delle imprese coloniali italiane, durante la quale persero la vita diversi giovani soldati di Agrigento
Nel periodo in cui la Cattedrale di San Gerlando rimane chiusa al culto (per esempio, dopo la rovinosa frana del 1966) la Chiesa di San Domenico ha funzionato come Concattedrale.
Elio Di Bella