Le opere più celebri di Politi impreziosiscono le chiese della Diocesi di Agrigento
Raffaello Politi è nato a Siracusa il 2 settembre 1783 da Eustachia Catanese e l’artista Vincenzo, compì i primi studi a Roma, ma nel 1809 si trasferì a Girgenti, che può pertanto considerarsi la sua patria d’adozione. Pittura, architettura, calcografia, letteratura, teatro, meccanica furono le arti in cui si impegnò strenuamente e con successo sino agli ultimi giorni della sua esistenza. Le sue opere si trovano nelle chiese di Agrigento (San Francesco, Sant’Alfonso), nella Chiesa madre di Siculiana e nelle chiese di Cattolica Eraclea.
Realizzò i disegni per la facciata del circolo empedocleo a Girgenti. Ha ospitato un teatro in casa sua e fu apprezzato “Cicerone” nella Valle dei Templi.
Costruì organi a canne per diverse chiese, tabernacoli, altari.
La casa di Raffaello Politi era un vero museo
La sua casa ad Agrigento era un vero museo, ricca di preziose stoviglie, vasi, medaglie, oggetti d’arte, curiosità d’ogni genere. Possedeva ottomila stampe antiche ed una scelta libreria. Tra gli studiosi più appassionati delle Antichità agrigentine e in particolare delle bellezze archeologiche.
A lui si deve la ricostruzione del Gigante (telamone) che vediamo ancora oggi disteso nell’area in cui sorgeva il tempio di Giove. Per molti anni fu custode delle Antichità di Girgenti e membro della commissione degli scavi.
Da questa sua esperienza trasse una delle sue operette più belle, una Guida delle antichità di Girgenti.
Illustrò in versi il sarcofago di Fedra ed Ippolito. In corrispondenza epistolare con molti artisti e uomini di cultura italiani e stranieri, collaborò con molte rinomate riviste. Il re di Baviera lo nominò suo console in Sicilia. Si è spento ad Agrigento il 10 ottobre 1870.





















