Politi fu tra i primi a tentare di comprendere la struttura del magnifico tempio dei Giove nella Valle dei Templi di Agrigento
CREDUTO immaginario e chimerico il mio progetto sul ritrovamento di tre cariatidi, disperse e confuse nelle vaste rovine del rinomato tempio di Giove Olimpico in Agrigento, eccolo finalmente messo in esecuzione e realizzato.
Riunita, mercè le provvide disposizioni del Governo, e le cure del coltivatore e protettore delle arti belle signor duca di Serradifalco, una cariatide giace di già distesa nell’ immensa pianura che una volta formava il suolo di quel magnifico tempio tanto celebrato da Diodoro, e di cui io ne ho dato le esatte dimensioni in quattro tavole in rame nella mia Lettera pubblicata in Palermo nel 1819.
Dopo le tante penose fatiche da me fatte per la conoscenza di quelli enormi massi scolpiti, e dopo la più scrupolosa attenzione nel riunirli e condurli alla formazione di quel corpo colossale, alto trenta palmi, indarno ho atteso e sollecitato una seconda provvidenza, onde rialzalo venisse e instaurato;
quindi disperandone lo adempimento, per cui riserbato erami a darne un diligente ortografico disegno, mi sono determinato, pria che nuovamente si distrugga del tutto, trovandosi esposto alle insolenze de’ villani di quelle campagne, a darne un piccolo schizzo pittoresco , come al presente trovasi sul terreno disteso, da me stesso segnato sul rame, accompagnandolo con poche osservazioni , acciò non fossimo dagli esteri prevenuti , che ornai a folla vengono a visitare le opere insigni de’ nostri avoli, tacciandoci spesso di barbari, ignari affitto delle nostre artistiche ricchezze.
l’opinione di Politi sul tempio
Nell’ anzidetto Lettera espressi la mia opinione sulla situazione dei tre giganti o cariatidi, ma scorto sempre dal solo amore della verità vengo ora a rigettarla. Lo averne allora soltanto sino a tre riconosciute, a tre guidato dalle parole del Fazello, e lo stemma della moderna Girgenti di tre giganti formato, m’indussero facilmente a immaginarli aggruppati per sostegno dello smisurato sopracciglio in mezzo alla gran porta del tempio ; ma le ulteriori lunghe c serie osservazioni di più anni mi hanno fatto di già rinvenire sino a dicci di dette cariatidi, i di cui frammenti ho io collocati in rapporto , onde venissero ila ciascuno riconosciuti a’ fianchi del gigante riunito nella gran pianta del tempio.
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