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guerra punica

Guida di Agrigento: Le guerra puniche

15 Marzo 2022 //  by Elio Di Bella

Al principio della prima guerra punica, combattuta da Roma contro Cartagine, Agrigento sposò la causa dei Cartaginesi e permise persino al loro generale Annibale di fortificare la sua cittadella e di occupare la città con una guarnigione cartaginese. Pertanto, per punire la città siciliana, dopo essersi procacciata l’alleanza di Ierone di Siracusa, i Romani rivolsero i loro sforzi principalmente a sottomettere Agrigento. Nel 262 a. C. i due consoli L. Postumio e Q. Mamilio posero l’assedio alla città di Akragas.


Si trattò della più importante battaglia della prima guerra punica. I Romani, che erano già padroni di Messina, avevano inizialmente lottato senza grande successo contro i Cartaginesi, alleati dei Siracusani, ma dopo la vittoria riportata sulle truppe siracusane dal console romano Marco Valerio Massimo, Ierone di Siracusa abbandonò i suoi alleati e siglò la pace con i Romani. Pertanto le legioni di Roma, servendosi delle città di Siracusa e di Messina quali basi logistiche ed operative, poterono impegnarsi senza timore all’interno della Sicilia. I Cartaginesi furono ricacciati nelle piazzeforti e il loro capo, Annibale, si chiuse dentro le mura di Agrigento, deciso a difendersi sino alla morte.


I Romani presto dovettero riconoscere che era impossibile conquistare d’assalto la posizione e quindi la circondarono con una doppia linea di trincee e organizzarono un blocco rigoroso.
Durante quelle lunghe operazioni, i militi romani subirono gravi perdite a causa delle malattie e delle privazioni, ma naturalmente in condizioni ben più difficili si trovarono gli assediati.


L’ammiraglio cartaginese Annone, sbarcando ad Eraclea (alla foce del Platani) con truppe di rinforzo riuscì a sua volta a tagliare i rifornimenti agli assedianti. Dopo parecchi mesi di sofferenze e di vana attesa, fu deciso di comune accordo di abbandonare le posizioni in trincea per affrontarsi in battaglia campale. La lotta fu accanita e la conclusione per parecchio tempo incerta. I cavalieri numidi di Annone tagliarono a pezzi i cavalieri romani, ma le legioni ebbero la meglio sulla fanteria fenicia.


Agrigento venne conquistata dai Romani, ma i vincitori non poterono impedire ad Annibale – che comandava l’esercito entro le mura – di abbandonare la città e di rifugiarsi notte tempo sulle navi della flotta con le truppe cartaginesi e le mercenarie; abbandonando così la città di Akragas al suo destino.
Agrigento venne occupata immediatamente dai Romani, i quali fecero ben venticinquemila schiavi.


L’assedio era durato oltre sette mesi e anche per i vincitori le perdite furono considerevoli. La potenza romana in Sicilia però venne ancora fortemente contrastata negli anni seguenti dai Cartaginesi, specie sul mare. Così nel 255 a. C. il generale cartaginese Cartalone riuscì a rioccupare Agrigento di cui atterrò le mura ed a cui appiccò il fuoco, danneggiando molti templi, oltre naturalmente le case.


Ma al termine della prima guerra punica Agrigento passò di nuovo sotto il dominio dei Romani e nella seconda guerra punica fu fedele ai nuovi conquistatori. Per un altro breve periodo fu riconquistata dal cartaginese Imilcone, ma nel 210 a. C. cadde definitivamente sotto la potenza di Roma.


Elio Di Bella

Categoria: Guida di AgrigentoTag: agrigento, agrigento racconta, agrigento storia, annibale, cartagine, cartaginesi, guerra punica, sicilia, storia romana, valle dei templi

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