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Agrigento, vita economica della città alla fine dell’Ottocento

10 Settembre 2022 //  by Elio Di Bella

II periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia fu per la nazione, ed in particolare per il meridione e la Sicilia, di difficile recupero socio – economico.

Il precedente periodo borbonico aveva creato un certo risveglio, almeno in alcuni settori, come quello della cantieristica navale, mentre iniziava un sia pur timido sorgere delle ferrovie, con la famosa Napoli – Portici.

Peraltro il Tesoro del Regno delle due Sicilie era molto pingue, in dipendenza di una politica fiscale abbastanza sostenuta, e contribuì per circa tre quarti alla creazione del Tesoro unitario del Regno d’Italia neonato.

Ma i collegamenti stradali in Sicilia erano molto precari, tanto che si faceva più frequentemente ricorso ai trasporti via mare, per passeggeri e merci.

Le campagne erano ancora condotte con i sistemi tradizionali, mentre nel Nord – Italia qualcosa si era mossa ed era stata potenziata l’economia industriale ed agricola.

Le miniere di zolfo dell’isola producevano il giallo minerale a pieno ritmo, sia pure con sistemi molto arretrati.

La Camera di Commercio di Agrigento e il barone Genuardi

In questo quadro generale dopo l’unità d’Italia, l’economia agrigentina aveva registrato fin dal 1862 il sorgere della Camera di Commercio, di cui fu primo presidente l’industriale zolfifero barone Ignazio Genuardi e ciò in ana­logia a quanto avvenuto in tutto il territorio nazionale, ma il nuovo ente ebbe un notevole ruolo nel recupero economico del territorio, in un contesto magi­stralmente descritto dal Pirandello nei suoi romanzi.

Tanto per fare qualche esempio, fin dal 1864 la Camera di Commercio si era impegnata per la costruzione del nuovo molo di Porto Empedocle, che assume­va quindi un’importanza eccezionale per l’esportazione dello zolfo, come testi­moniato peraltro dall’esistenza in loco di Consoli onorari, oltre che di Francia e d’Inghilterra, anche di Russia, Stati Uniti d’America, Danimarca, Svezia, Norvegia, Grecia, etc…

Inoltre l’Ente aveva favorito il sorgere in città di sedi del Banco di Sicilia e della Cassa di Risparmio, mentre si era impegnato per l’ac­celerazione dei lavori ferroviari, indispensabili, tra l’altro, per il trasporto dello zolfo dalle miniere dell’interno ai porti di imbarco di Porto Empedocle e Licata.

A fine secolo XIX Girgenti registrava quindi un Istituto Tecnico e Professionale, un Osservatorio meteorologico, una nuova sede per la Camera di Commercio (venduta dal Comune, che col ricavato aveva finanziato la costruzio­ne del Teatro Regina Margherita), scuole serali per lavoratori ed asili infantili.

La Tipografia Montes diveniva inoltre la sede di costruzione lenta e paziente della storia umana e culturale della città.

Alle soglie del secolo XX, Girgenti, che aveva vissuto la vicenda dei fasci siciliani, cerca di darsi un significativo impulso al miglioramento delle con­dizioni sociali generali.

Scuole, aziende e industrie a Girgenti

Scuole, aziende, piccole industrie, ma soprattutto si moltiplicano le attività artigianali, per fronteggiare le nuove richieste di mercato. Tuttavia le possibilità occupazionali non sono sufficienti, anche in rela­zione ad un incremento della popolazione, per cui si incomincia a registrare il fenomeno dell’emigrazione.

Per un sia pur fugace accenno, non si può peraltro non ricordare che la provincia agrigentina aveva dato in questo periodo, tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX, alla Nazione diversi uomini politici di livello.

Il riberese Francesco Crispi, oltre che deputato al Parlamento nazionale, era stato presi­dente della Camera dei Deputati, ministro degli Interni e presidente del Consiglio dei Ministri: pur con le luci e le ombre del suo personaggio, era stato un uomo politico eminente.

Nicolo Gallo fu anch’egli presidente della Camera dei Deputati e fu eletto e rieletto per diverse legislature dal 1882 fino al 1904. Da deputato presentò numerose proposte di legge, tra cui quelle per la riforma penitenziaria, per la liberazione dei coatti, per l’abolizione e com­mutazione delle decime, per la riforma degli istituti tecnici, dimostrando sem­pre idee avveniristiche per quei tempi.

Nicolò Gallo, che dimostrò sempre affetto e devozione per il comprovinciale Crispi, fu ministro della Pubblica Istruzione e nel 1906 ministro di Grazia e Giustizia, ricoprendo quindi cariche della massima importanza; autore di numerose pubblicazioni, fu stimato ed apprezzato per le sue iniziative, tra cui quelle della scuola per l’infanzia, allora quasi inesistente, dell’obbligatorietà dell’obbligo scolastico, dell’istituzione delle scuole medie, quindi un bagaglio politico di tutto rispetto.

La produzione agricola

Intanto, a cavallo del 1900, l’agricoltura era lanciatissima, con la produzione di grano, olio, vino, fave e mandorle, spesso destinati all’esportazione. Anche l’allevamento del bestiame, specialmente nelle zone di collina e di montagna, era molto valido, come pure la produzione di formaggi, sia pure con sistemi tradizionali.

Anche parte dei latticini veniva destinata all’esportazione.

Sempre a cavallo dei secoli XIX e XX, diversi Comuni della provincia si preoccupano dell’approvvigionamento idrico e quello di Girgenti realizza l’acquedotto di Racalmari, con una intuizione veramente ammirevole. In questo periodo l’isola di Lampedusa, per interessamento del deputato Nicolò Gallo, viene collegata con cavo telegrafico, assieme a Linosa ed intanto le Pelagie diventano molto note anche per la pesca delle spugne, che richiama in quei mari imbarcazioni da tutto il Mediterraneo, con esportazioni nell’intera Europa, dato che il prodotto viene apprezzato.

Inoltre sul litorale siciliano operano tonnare a Siculiana, Palma di Montechiaro e Sciacca ed in quest’ultima marina si trovavano anche stabilimenti per la conservazione del tonno e per la lavorazione del pesce azzurro.

Gaetano Allotta, L’economia agrigentina a cavallo dei secoli XIX e XX in “Agrigento tra Ottocento e Nocecento” (pubblicazione a cura di PaoloLicata, Agrigento, 2008)

 

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento, agrigento racconta, agrigento storia, economia agrigentina, francesco crispi, girgenti, nicolò gallo, porto empedocle

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