“Esplora la strada tra Segesta e Girgenti, dalla sabbia vorticante ai resti della greca Girgenti. Scopri il Tempio di Giunone e il suo guardiano. Un viaggio tra storia e natura.”
Agrigento
«La strada che collega Segesta e Girgenti si snoda su un letto di sabbia che attraversa l’isola da nord a sud. Non ce traccia di ombra. Sotto al sole un accampamento di pietre con mura e piccoli pertugi scuri. Dall’altra parte di questo paese in stile arabo, giù verso il mare, si trovavano i resti della greca Girgenti.
La sabbia turbinava intorno ai gradini del tempio, ammucchiandosi e coprendo in gran parte colonne, basamento e capitelli, oppure oscurandoli interamente.
Il mare risplendeva come uno specchio in fiamme.
La vorticante sabbia africana brillava come granelli dorati nell’aridità dell’aria e nell’afa i pilastri sembravano spaccati in due metà, una al sole e una all’ombra, che, sciogliendosi al calore, scorrevano lungo i gradini di marmo. Davanti il deserto, fino su alle mura della città.
Su un’immensa pietra giaceva, molto vicino a me, il guardiano. Bagnato dal sole, a proprio agio e cullato da tutto quello che vedeva, se ne stava sdraiato li beato come un contadinello su un covone di paglia mentre strappa erbacce e fiori. Il covone era un gigantesco capitello dorico ricoperto di vegetazione staccatosi dal Tempio di Giunone lì a fianco».
RAGNAR ÖSTBERG.
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