Tucidide, Timeo, Aristotile, Polibio, Cicerone, Diodoro, Polieno, Laerzio, Stefano Bisanzio sono fra gli antichi le fonti principali, alle quali attinsero gli scrittori di cose akragantine.
Dell’Akropoli il poco che si conosce devesi a Polibio, a Diodoro e a Polieno.
A dire il vero, nessuno degli antichi scrittori trattò di proposito dell’Akropoli akragantina; forse perchè nelle fonti primarie non trovossi notizia veruna. Il Polibio, che con fine discernimento prese dalle fonti quello che ritenne esatto, non avrebbe lasciato l’occasione, descrivendo la città di Akragante, di dare un cenno particolare dell’Akropoli. Egli, che visse due secoli prima dell’era volgare e soggiornò in quella città, non pare possibile non abbia nei documenti nè presso Filino, scrittore akragantino, trovato le notizie occorrenti. Vedremo nella classica descrizione, che fa della città, quanto siasi intrattenuto di un’Akropoli. Ad ogni modo egli ci appresta il solo documento, che rimanga alla storia; credo anzi
di non ingannarmi opinando che esso non sia stato ancora innalzato al posto che merita dal punto di vista delia topografia akragantina.
Lo storico di Agira. che fu contemporaneo a Cesare e a cui dobbiamo preziose notizie relativamente alla Sicilia, pei libri 4’ e 5 della sua storia, non ci lasciò nulla di sicuro, se si eccettui brevissimi accenni a fatti isolati, a semplici ricordi, che, il più delle volte, si riducono ad una sola parola.
Polieno, che fu sotto il regno degli Antonini, scrisse, seguendo S. G. Frontino, cose notevoli sulla Sicilia, e nel racconto degli espedienti, Stratagemmi, adoperati da Falaride e da Terone per arrivare al potere, accenna all’Akropoli. Sono però semplici mensioni di fatti discordanti e leggendari, ai quali molti fra i più eletti critici negano tède.
Farmi utile intanto, prima di ogni altro discorso, premettere le notizie, che si conservano tuttora intorno all’Akropoli.
fonte:
https://arachne.uni-koeln.de/Tei-Viewer/cgi-bin/teiviewer.php?manifest=BOOK-ZID1319148
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