Dopo la frana del 19 luglio 1966 ad fu nominata subito una Commissione d’inchiesta, presieduta dal direttore generale all’urbanistica Michele Martuscelli che luglio, il 6 ottobre 1966 presentò una corposa relazione nella quale erano documentate e denunziate tutte le responsabilità, anche quelle del passato. Livio Zanetti, del settimanale “Espresso” intervistò Martuscelli
. Riportiamo uno stralcio dell’intervista “Ad Agrigento, nei primi giorni, quando chiamavo gli impiegati del comune per chiedere notizia di questo o quel documenti, dovevo sempre spiegare che ero io il presidente della commissione d’inchiesta. Allora si ricordavano.
Erano gentili, zelanti, io chiedevo e loro portavano. No, non facevano il catenaccio, tranne un paio di volte. E intanto continuavo a domandarsi come avrebbero potuto degli uomini così miti rendersi responsabili di certe cose. Il fatto è che loro non si consideravano responsabili; non avevano l’aria di discolparsi, come se tutto quel che è accaduto ad Agrigento per colpa loro fosse una cosa perfettamente naturale.
funzionari favorivano i costruttori
Una volta, ricordo, interrogai un funzionario comunale, un geometra di nome C., sui cui conto ho poi appresi che a mattina lavorava in comune, alla sezione urbanistica, e il pomeriggio per una ditta costruttrice: “È vero che lei è anche un impiegato della ditta Vajana?”.
E lui allargò le braccia, come uno a cui si domandi se è vero che quando si alza dal letto fa colazione: “Beh, certo. Al pomeriggio non ho niente da fare, loro insistono, e poi bisogna integrare lo stipendio. Lo facciamo quasi tutti”. Va bene per i funzionari. Ma i consiglieri comunali, i politici? Anche per loro era una cosa naturale? “Ho paura di sì”. (…)
I poteri locali in materia di urbanistica servono solo se la struttura sociale, cioè i gruppi organizzati e l’opinione pubblica del luogo, è interessata ad ottenere un’organizzazione efficiente della città. Producono i peggiori risultati quando la società dà stimoli negativi.
Ora, è fuori di dubbio che, nel tentativo di impedire in fenomeno come quello di Agrigento, sia il Comune che la Regione hanno fatto fallimento.
Resta da domandarsi: il mal governo è frutto della malvagità dei singoli amministratori, o è uno strumento necessario nella lotta per il potere in Sicilia? La m ritiene che la seconda di queste ipotesi sia la più probabile. (…) Oggi succede questa cosa inconcepibile, che a chi costruisce contro la legge viene anche assegnato un premio. Per eliminare un’assurdità del genere non dovrebbero essere necessari lunghi dibattiti parlamentari”.
Fonte Livio Zanetti, Parla l’accusatore, in «L’Espresso», 22 ottobre 1966.