
La rotatoria Giunone, ad Agrigento, ospiterà un gigantesco granchio visibile dalla collina dei templi.
Dominerà al centro di aiuole a macchia mediterranea e la sera godrà di una suggestiva illuminazione a Led
Il granchio è il logo dell’antica Akragas, onnipresente nelle monete della città.
Per attestare la buona qualità di una moneta bisognava che questa recasse un marchio di riconoscimento della città di origine. Le prime monete di Akragas, che si fanno risalire alla seconda metà del VI secolo a.C.. Akragas, sono dei didrammi con un Aquila con le ali chiuse su un verso e un Granchio di mare sull’altro. Dopo vennero replicati gli stessi elementi con una grande varietà di particolari.
L’aquila rappresentata è sicuramente in relazione a Zeus; il granchio, sicuramente un granchio marino, comune lungo le coste siciliane dovrebbe invece rappresentare lo stemma della città.
Ma perché Akragas scelse il granchio come suo simbolo ?
Aquila e Granchio: su questi simboli i pareri sono discordanti.
Per alcuni la scelta è dovuta al carattere di tali animali. In particolare il granchio è accorto, perchè riesce a fuggire con abilità ai pericoli, il che rispecchierebbe il carattere degli agrigentini.
Per altri bisogna considerare le chele del granchio, che rappresenterebbero i bracci di un porto e, il granchio quindi verrebbe a essere una allusione al porto di Akragas.
“Kelai”, infatti, oltre a significare “chele del granchio”, significa “bracci di un porto”, in questo caso il riferimento sarebbe alla forma della città e del suo porto, che ne è principale caratteristica e punto di forza.
Per altri studiosi i due animali indicano la posizione della città posta su un monte a ridosso del mare.