Dopo l’arrivo dei garibaldini in provincia di Agrigento, tre governatori ressero l’amministrazione locale per decreto dittatoriale, ossia sino alla nomina del primo Prefetto indicato dal governo italiano.
Dell’8 giugno 1860 al novembre del 1861 i governatori furono ad Agrigento:
Domenico Bartoli
il barone Niccolò Cusa
Andrea Guarneri
Si tratta di garibaldini e di uomini di cultura.
Durante il loro governo il patriottismo agrigentino si sdoppiò nettamente in due parti: i moderati, ossia coloro che in politica seguivano la corrente di Cavour (dalle idee equilibrata mente realisticamente monarchiche); i seguaci della sinistra, costituito da repubblicani, patrioti garibaldini, appartenenti alla massoneria.
Tra i moderati troviamo i fratelli Giuseppe e Giambattista Picone, i soci del circolo Empedocleo;
nella sinistra militavano Rocco Ricci Gramitto, Raimondo Fasulo, i soci del circolo popolare e della società operaia,
I tre governatori ebbero vita piuttosto dura nella provincia di Girgenti.
Domenico Bartoli ad esempio non provvide al sorteeggio per la coscrizione militare ordinata dal ministro Orsini perché il provvedimento suscitò molto malumore.
Il barone Niccolò Cusa dovette provvedere all’armamento della guardia nazionale ed ebbe in quest’operazione non pochi grattacapi specie nella scelta degli ufficiali. Alla fine scontentò i più
Andrea Guarneri, garibaldino e amico di Garibaldi, si disse che fosse stato avviato Girgenti per favorire il partito d’azione in occasione delle elezioni politiche del 1861 e delle amministrative di febbraio. In effetti Guarneri sostenne nelle politiche Emerico Amari e Antonio Mordini, vicini alle posizioni dei garibaldini.

Francesco Crispi, ministro dell’Interno nel governo provvisorio presieduto da Agostino Depretis, nominò infine primo Prefetto di Girgenti (ora Agrigento) nel marzo 1861, Gaetano Scelsi, quale riconoscimento dei suoi meriti patriottici
Elio Di Bella