
l’agrigentino Settimio Ferlisi con Mago Zurlì
“I miei studenti sanno che in cima al mio curriculum c’è la partecipazione allo Zecchino d’Oro”. L’agrigentino Settimio Ferlisi oggi è uno stimato professore del dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Salerno, ma va ancora fiero in particolare della sua lontana partecipazione nel 1972 alla quattordicesima edizione dello Zecchino d’oro, la festa della canzone per bambini, organizzata anche pochi giorni fa dai padri dell’Antoniano di Bologna e presentata dalla Rai.
Settimio aveva cinque anni quando portò al successo con la piccola Paola Catellani il motivetto intitolato “Alì Babà”, che racconta le vicende di Ali Babà il quale fugge dai predoni sul tappetto assieme al suo cammello e due sacchi di diamanti. Nella prima serata di quella edizione ottenne il primo posto e passò in finale.
“Tutto ha avuto inizio nel lontano 1971 quando, casualmente, mi ritrovai a cantare in una manifestazione annualmente organizzata ad Agrigento affinché i bambini e le loro famiglie potessero condividere la letizia del Carnevale. Ricordo che la manifestazione si tenne al “Supercinema” e, proprio quell’anno, venne a presentarla “Mago Zurlì”. Rimase così positivamente colpito dalla mia esibizione che volle incontrare mio padre per invitarlo a farmi partecipare alla selezione per lo Zecchino d’Oro”, ricorda oggi il professore Ferlisi.
Spinto dall’entusiasmo dei suoi genitori, si preparò per la selezione ascoltando le canzoni di passate edizioni dello Zecchino d’Oro con l’ausilio di un giradischi dell’epoca. Quell’anno la selezione si svolse a Palermo e vide la partecipazione di circa trecento bambini. “Di questi, solo io superai la selezione e a scegliermi fu Mariele Ventre in persona”, racconta con un certo orgoglio. Mariele ventre era la fondatrice e la direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano.
Ma il cammino era ancora lungo. L’attendeva un’altra più severa selezione a Bologna con bambini provenienti da tutt’Italia, ma superò anche quella e venne finalmente ammesso alla fase finale.
“L’abbinamento alla canzone che poi cantai fu operato da Mariele Ventre che vedendomi esclamò : “Ecco Alì Babà!”, precisa Settimio.

Così nel marzo del 1972 per la prima volta un piccolo agrigentino arrivò allo Zecchino d’oro. Nelle case degli agrigentini l’entusiasmo fu straordinario: tutti i televisori si accesero in quei pomeriggi per vedere ed ascoltare il piccolo Settimio che cantava “Alì Babà”.
“Per imparare il testo della canzone, non sapendo ancora leggere (avevo cinque anni e mezzo), mio padre scandiva le parole del testo e io le ripetevo finché non diventavano mie. – aggiunge Settimio Ferlisi – L’atmosfera tra i bambini non era di competizione ma di gioco. Mariele aveva uno sguardo magnetico. Ci trasmetteva protezione e sicurezza; i nostri occhi non riuscivano a staccarsi dai suoi”.
Settimio e Paola non vinsero, ma il loro motivetto fu così amato che tanti hanno continuato a ricordarlo e a canticchiarlo per diversi anni e ancora oggi.
Che non fosse competizione tra i bambini (storicamente lo è solo delle canzoni) è parso evidente anche al piccolo Settimio quando, alla fine della manifestazione, a lui e a tutti venne fatto lo stesso regalo: un Cinevisor.

“Il rientro in Sicilia fu indimenticabile. Fui invitato a cantare “Ali Baba” in quasi tutte le parrocchie della diocesi di Agrigento e premiato con una coppa dal Giornale di Sicilia. Continuò nel tempo anche il rapporto epistolare con Paola Catellani e con Mariele, fino all’età di quindici anni”, dice il professore agrigentino.
Adesso insegna all’Università a Salerno: “anche i miei studenti sanno che in cima al mio curriculum c’è la partecipazione allo Zecchino d’Oro. Dico questo, quasi scherzando, perché alcuni momenti segnano comunque la vita di un uomo, indipendentemente dall’età, se sono veri. Così è stato per me ed è per questo che, quando ancora oggi mi viene chiesto di fare riascoltare “Alì Babà” ai bambini (ma fa piacere anche ai grandi), non mi tiro mai indietro”, conclude. Nonostante i molti impegni universitari, ogni anno Settimio continua a seguire lo Zecchino d’oro e a rivivere le emozioni di quella indimenticabile esperienza.
Elio Di Bella