Monumenti, luoghi e capolavori che hanno fatto la storia della provincia di Agrigento si aprono al pubblico grazie alle Giornate FAI di Primavera.
Il Fondo Ambiente Italiano spalanca la prossima settimana, nelle giornate del 25 e 26 marzo, le porte di 41 siti dell’agrigentino per far conoscere e amare i tesori d’arte e natura di questo angolo della Sicilia.
Gioielli archeologici e artistici della nostra provincia che non devono essere dimenticati ma piuttosto protetti, rispettati e valorizzati.
Le Giornate FAI di Primavera vedranno il coinvolgimento anche degli studenti che, dopo essersi preparati con l’aiuto dei loro insegnanti e dei Delegati FAI, illustreranno ai visitatori gli aspetti storici ed artistici dei beni aperti, trasformandosi in Apprendisti Ciceroni.
Questi i luoghi dei centri della provincia di Agrigento interessati dall’evento: ad Aragona il Palazzo Principe, Chiesa e cripta del Ss. Rosario; ad Agrigento il Giardino Botanico, Giardino della Kolymbethra, Ekklesiasterion e Bouleuterion, Chiesa San Nicola, Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, Auditorium M. Lizzi, Biblioteca Pirro Marconi, scavi del Teatro Ellenistico e del Tempio Romano, treno storico della Valle dei Templi; a Favara la Farm Cultural Park, Chiesa del Carmine, Chiesa Madre, Chiesa del Ss. Rosario; Porto Empedocle la Torre Carlo V, Chiesa Madre, Palazzo di Città, Stazione Ferroviaria; a Palma di Montechiaro la Chiesa Madre, Oratorio Ss. Sacramento, Oratorio Madonna del Ss. Rosario, Palazzo Ducale, Monastero delle Benedettine; a Naro la Chiesa Madre e Collegio dei Gesuiti, Chiesa e Convento di S. Agostino; Chiesa di San Nicolò di Bari, Chiostro di San Francesco, Biblioteca Comunale; a Sambuca la Torre Dell’orologio, Chiesa di Santa Caterina, Palazzo Beccadelli; a Canicattì la Piazza IV Novembre e Fontana di Petrappaulu, Chiesa Del Purgatorio (Esterno), Teatro Sociale, Palazzo Lombardo, Spazio Creativo “Vincenzo Curto”, Chiesa del Carmine e Chiesa Madre.
Il Fai quindi porterà quest’anno i visitatori nel cuore dell’agorà della Valle dei Templi alla scoperta dei luoghi delle adunanze pubbliche degli antichi akragantini, come l’ Ekklesiasterion e il Bouleuterion, ma anche dentro la Chiesetta medievale di San Nicola e dentro moderne strutture ricavate dalla ristrutturazione dell’annesso monastero, come il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, l’Auditorium M. Lizzi, la Biblioteca Pirro Marconi. Non poteva mancare però una visita alle più recenti scoperte archeologiche nella valle dei Templi, cioè il Teatro Ellenistico e del Tempio Romano e un’escursione con il Treno storico.
Dalla Valle dei Templi facciamo poi un salto nello splendido barocco agrigentino per ammirare le maggiori chiese e i più antichi conventi arroccati nella Fulgentissima Naro, come la chiesa di San Nicolò di Bari, edificata nel 1618 da don Vincenzo Lucchesi ed il Castello, un fortilizio di epoca medioevale realizzato dalla famiglia Chiaramonte.
Palma di Montechiaro incanterà certamente i visitatori per il suo maestoso Monastero della benedettine, costruito tra il 1653 e il 1659, ancora uno dei pochi monasteri di clausura in Sicilia.
Chi ama la modernità troverà a Favara le proposte artistiche delle Farm Cultural Park, un centro culturale indipendente, nato nei “sette cortili” un angolo del centro storico rimasto semiabbandonato e trasformato in luoghi di esposizione di arte contemporanea, spazi d’incontro, che ha suscitato un interesse internazionale.
Le fontana monumentale del Nettuno (Petrappaulu) realizzata per diffondere la munificenza del duca Giacomo I Bonanno Colonna e la Piazza IV Novembre a Canicattì figurano per la prima volta tra le mete delle Giornate del Fai e saranno per molti una scoperta assoluta.
Nell’altra parte della provincia, a Sambuca, il Fai ha scelto quest’anno il prestigioso palazzo Beccadelli grazie alla disponibilità degli attuali proprietari.

Ed un altro Palazzo ad Aragona, quello settecentesco del Principe Naselli si spalancherà per mettere in mostra nel suo interno i numerosi e magnifici affreschi del Borremans.
A Porto Empedocle, l’antico molo di Girgenti, i ciceroni del Fai illustreranno le vicende della Torre di Carlo V dove nel 1848 perirono per mano dei Borboni oltre un centinaio di reclusi che vollero approfittare della rivoluzione per tentare la fuga, ma trovarono la morte.
I siti scelti sono stati candidati alla competizione nazionale I luoghi del Cuore ed in molti casi hanno ottenuto lusinghieri piazzamenti.
Elio Di Bella