• Menu
  • Skip to right header navigation
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Before Header

Header Right

  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Attualità
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana

Header Right

  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Attualità

Agrigento Sensazioni Irripetibili

Ti trovi qui: Home / Agrigento Racconta / Agrigento Sensazioni Irripetibili
panorama di girgenti

12 Luglio 2014 //  by Elio Di Bella

DI Giuseppe Jannuzzo

Mi sta a cuore una Agrigento poco paludata e piuttosto casereccia che non può essere ricordata nei depliants degli uffici turistici o nelle manifestazioni culturali. Mi sta a cuore un’Agrigento che quando sono nato si chiamava Girgenti e che ancora oggi molti tra i presenti ci ostiniamo a chiamare Girgenti quasi ad evocare tempi e sensazioni irripetibili.

Per carità! Lungi da me il pensiero di volere trascurare quell’altra, quella ufficiale, quella magnifica, che Dio solo sa quanto mi sta a cuore. Tanto a cuore che per essa, come avviene a tutti gli innamorati forsennati mi sono fatto poeta: di questo mi scuso.

Una Girgenti oggi negletta e “Cenerentola” anche fra le altre città della stessa Sicilia, che vedo sempre più decaduta, sempre più fatiscente, sempre più trascurata, ma forse per questo sempre più dignitosa, ammantata ancora di quella dignità che inorgogliva il piccolo abate girgentino Michele Vella, guida pedissequa di quell’attentissimo visitatore che fu il Goethe il quale osservando le vie di quella Girgenti annotava che esse erano perfettamente costruite.

Per oltre un millennio quella Città era rimasta contenuta all’interno delle sue mura e delle sue porte: Porta Mazzara o porta dei tessitori, Porta Bibbirria o porta dei venti, Porta di Ponte.

E al di là di quest’ultima porta, extra moenia quindi, le quattro villette dette degli “sgherri” ben recintate da artistiche inferriate sacrificate durante il corso dell’ultima guerra. E poi il Viale della Vittoria, in terra battuta, “arrusciata” come si diceva con evidente francesismo, il giovedì e la domenica per consentire la passeggiata a chi all’emiciclo (allora proprio tale) andava ad ascoltare i concerti di una banda musicale anch’essa per molti lustri orgoglio della Città.

Era allora il viale la striscia terminale di un immenso mandorleto su cui sorgevano rarissime costruzioni: Villa Altieri, Alessi, Nastri, Picone, e giù in fondo la villa della Cavetta e qui all’inizio la suggestiva “Arena Bonsignore” che solo pochi dei presenti possono, grazie all’età, ricordare com’era all’origine, quando insisteva sull’area su cui oggi sorgono le scuole elementari. E poi ancora fuori le mura quel fiore all’occhiello che fu la “Villa Garibaldi” dal tratto veramente signorile sempre curata con amore e sapienza.

Entro le mura una città ordinata ed operosa e poi quell’altro fiore all’occhiello, il teatro Margherita, opportunamente ribattezzato Pirandello, che senza valide giustificazioni oggi tarda ad offrire il suo palcoscenico al godimento della cittadinanza.

Quanti ricordi. Quanto arricchimento delle nostre menti!

Torno frequentemente ad Agrigento, ma non trovo più quella città e se è pur vero che non l’osservo più con gli occhi incantati dell’adolescente o del giovinetto, è purtroppo vero che quella città quella Girgenti, non c’è proprio più. Me ne piange il cuore!

E se, trepidante, mi addentro per quelle vie che mi furono familiari: Via Saponara, Santa Maria dei Greci, S. Vincenzo, Itria, S. Gerlando, allora mi invade una tristezza profonda e indescrivibile per la desolazione, il silenzio triste e privo di vita che vi aleggia perché quei quartieri sono ormai quasi ed esclusivamente abitati da chi non ha voluto o forse potuto abbandonare quelle vecchie case.

Ma è proprio giusto affidare alla ” Rovina ” quella che fu una stupenda città? Si, è vero! Rimangono ancora i suoi monumenti eccellenti: i portali stupendi, le chiese meravigliose, ma è come se venisse meno la struttura portante entro cui questi gioielli sono incastonati. Mi piacerebbe vederla vivere come un tempo, vederla tornare a nuova vita per sentire ancora vivi i nomi di quelle vie velate di mistero: Bibbirria… Ravanusella… Bac Bac …

 

 

La sogno come una città giardino, con le sue viuzze strette e acciottolate, con i suoi balconcini verdi di gerani e tutti in vista di quel dolce panorama che ha nutrito la nostra fantasia e che è stato determinante a costruire dentro l’anima di chi vi ha vissuto il meraviglioso senso del bello, del gentile, e, perché no, dell’Eterno!

A quella Girgenti il mio ricordo, a questa Agrigento dei sogni l’auspicio che, modernamente attrezzata, possa vivere brillantemente anche dentro quelle mura, dentro quelle porte, perché le nuove generazioni, ripopolando quel meraviglioso colle, possano gioire per il perenne incanto di uno spettacolo sempre bello, sempre meraviglioso, sempre emozionante.

Categoria: Agrigento Racconta

Post precedente: « Agrigento nei ricordi di Pietro Griffo
Post successivo: Agrigento fascino e nostalgia »

Barra laterale primaria

Articoli Recenti

  • Struttura della società siciliana nel Medioevo 8 Agosto 2022
  • Vita e miracoli del Venerabile frate Egidio da Girgenti 8 Agosto 2022
  • L’officina di costruttori dei templi agrigentini del VI e V secolo avanti Cristo 7 Agosto 2022
  • la tomba preistorica di Sant’Angelo Muxaro (provincia di Agrigento) 7 Agosto 2022
  • I Pirandello. La famiglia e l’epoca per immagini Fotogalleria della mostra 7 Agosto 2022
  • Michele Martuscelli e la frana di Agrigento in una intervista all’Espresso: la causa ? il malgoverno. 7 Agosto 2022
  • Agrigento, rarissima immagine del convento di San Francesco distrutto dai bombardamenti del 1943 6 Agosto 2022
  • Agrigento 11 giugno 1951: inaugurazione dei Magazzini Standa 6 Agosto 2022
  • Il New York Times scopre Girgenti. Una pagina dedicata alla cittadina siciliana nel 1909 6 Agosto 2022
  • Perchè lo chiamiamo tempio della Concordia 6 Agosto 2022

Archivi

Cerca sul Sito

Footer

Copyright

I contenuti presenti sul sito agrigentoierieoggi.it, dei quali il Prof. Elio di Bella è autore, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

Privacy

Questo blog rispetta la normativa vigente in fatto di Privacy e Cookie . Tutta la docvumentazione e i modi di raccolta e sicurezza possono essere visionati nella nostra Privacy Policy

Privacy Policy     Cookie Policy

Copyright © 2022 Agrigento Ieri e Oggi · All Rights Reserved