• Menu
  • Skip to primary navigation
  • Skip to secondary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Before Header

Cerca sul Sito

Agrigento Ieri e Oggi

Header Left

Seguimi sui Social

Header Left

Seguimi sui Social

  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Attualità
  • Storia
  • Blog
  • Tutte le Categorie
    • accadde oggi
    • Agrigento Racconta
    • Attualità
    • blog
    • Filosofia
    • Notizie Sicilia
    • Sport
    • storia
    • Storia Agrigento
    • Storia Comuni
    • Storia Sicilia
  • Homepage
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Attualità
  • Storia
  • Blog
  • Tutte le Categorie
    • accadde oggi
    • Agrigento Racconta
    • Attualità
    • blog
    • Filosofia
    • Notizie Sicilia
    • Sport
    • storia
    • Storia Agrigento
    • Storia Comuni
    • Storia Sicilia

Agrigento Medievale: Il convento di San Francesco

You are here: Home / Storia Agrigento / Agrigento Medievale: Il convento di San Francesco

7 Settembre 2016 //  by Elio Di Bella

convento-san-francesco

CONVENTO DI SAN FRANCESCO AGRIGENTO

Tommaso Fazello, frate saccense dell’ Ordine dei Predicatori, testimonia nel suo “De Rebus Siculis” che: “Numerose sono in quella città le opere pubbliche dagli stessi Chiaromonte magnificamente promosse, come la chiesa massima, i conventi di S. Domenico, S.Francesco, dei Carmelitani, il monastero delle monache di S.Benedetto,…”.

La città di cui si parla è Girgenti, nella quale in pochi decenni, tra la fine del XIII sec. e gli inizi del XIV, i Chiaramonte favoriscono il costituirsi di comunità religiose appartenenti agli ordini più importanti. La capostipite girgentina, andata sposa al signore di Sutera Federico Chiaramonte, Marchisia Prefoglio, dà esempio di munificenza con la donazione del monastero di S. Spirito all’abbazia di Casamari, iniziando quella politica di favoritismo nei confronti degli Ordini religiosi che sarà perseguita anche dai suoi figli.

 A Manfredi, Giovanni e Federico si deve, infatti, la costruzione dei tre cenobi sopra menzionati, anche se di essi non si conoscono con precisione le date di fondazione; unico riferimento da potersi considerare come terminus ante quem per l’erezione dei tre edifici è il 1339, anno della morte di Giovanni, l’ultimo dei figli di Marchisia rimasto in vita per più lungo tempo. Secondo il Picone, storico girgentino dell’ottocento, che trae la notizia dallo Inveges, la fondazione del convento dedicato all’umbro Francesco si deve a Federico, mentre il Pirro ha lasciato testimonianza di un documento risalente al 26 febbraio 1307, da cui si deduce che è il fratello maggiore Manfredi a donare “aedes magnas” ai frati minori di San Francesco. Proprio questa espressione fa pensare, però, ad un edificio già compiuto, del quale anzi si pone in luce la notevole dimensione. Ciò potrebbe in qualche modo trovare conferma nella considerazione che almeno la chiesa doveva essere più antica, visto che nel 1295 la zona sud-orientale di Girgenti è già denominata “borgo di San Francesco”, come si evince da una giuliana pubblicata dallo stesso Picone, riportante atti con donazioni in favore del monastero di S. Spirito. Isabella Chiaramonte, infine, figlia dell’altro fratello di Federico e Manfredi, Giovanni, nel suo testamento in data 1362, chiede di essere seppellita nella nuova chiesa del convento di San Francesco, dando modo di pensare così ad un intervento trasformatore già pienamente concluso.

Malgrado lo scorrere del tempo e gli eventi cittadini non siano stati clementi nei confronti di questo monumento, preziose testimonianze chiaramontane possono ancora leggersi in un’aula a pianta quadrata con volta a crociera prospiciente il lato meridionale della più moderna costruzione religiosa. Il semplice prospetto è arricchito soltanto dal bel portale a sesto acuto che, nella posizione affiancata dalle due bifore, fa pensare all’ingresso di un’aula capitolare, come spesso si riscontra nei complessi conventuali.

Il triplice sistema del portale racchiuso tra due finestre, richiama immediatamente, per un confronto quasi spontaneo, lo stesso motivo dell’aula capitolare del Monastero di S. Spirito, la cui linearità del disegno è qui però abbandonata: le finestre sono inserite in modo da superare l’altezza del portale e al di sopra si aprono tre oculi disposti a triangolo, dei quali quello più in alto presenta un diametro minore rispetto ai due inferiori. Il motivo a “denti di sega”, tipico delle costruzioni chiaramontane rintracciabili in tutta la Sicilia, compare, diversamente che a S. Spirito, soltanto nel primo archivolto del portale, mentre nelle finestre la ghiera, unica, è ornata a bassorilievo con motivi floreali. Si ha comunque la impressione di un’esecuzione meno raffinata rispetto a quella del convento fondato da Marchisia.

L’interno dell’ambiente quadrangolare è sovrastato da una volta a crociera rafforzata da costoloni che poggiano ai quattro angoli su colonne. L’impianto richiama la volta dell’antica abside e della cappella di S. Spirito, ma anche qui i costoloni, a sezione quadrata con spigoli smussati, non presentano il raffinato intaglio ravvisabile in quelli di S. Spirito.

Inserita in fabbriche, annesse alla chiesa, di epoca più recente ma insistente ad un piano inferiore rispetto a quello di calpestio della stessa e ad uguale livello dell’aula che si è detta capitolare, esiste poi una cappella di forma rettangolare a doppia crociera costolonata e con nicchia absidale ricavata nel muro. Anche per questo ambiente, il paragone sorge naturale con la cappella all’angolo nord-orientale del complesso di S.Spirito: entrambe presentano una nicchia incorniciata da un arco a sesto acuto con doppia ghiera e motivi a “zig-zag” e a “denti di sega”, ma diverse sono le forme date alla nicchia, dal fondo piano in S. Spirito e a semicilindro con catino impostato su due cuffie bipartite in S. Francesco.

Soltanto questo è, purtroppo, tutto ciò che oggi rimane dello intero complesso conventuale. Variamente utilizzata nel tempo, anche come edificio scolastico, la struttura ha subito notevoli variazioni anche e soprattutto dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, ma già nel sec. XVIII notevoli erano stati i rifacimenti, riguardanti particolarmente la chiesa, che veniva quasi del tutto obliterata nella nuova fabbrica, non più dedicata al frate di Assisi, ma alla Vergine Immacolata, titolo che tuttora le appartiene.

Per la traduzione del Fazello, v. D. Bernini, Memoria del luogo, Palermo 1993, p. 76; per le altre notizie v. R. Pirro, Sicilia sacra, Palermo 1733, tomo I, p. 732 e G. Picone, Memorie storiche agrigentine, Agrigento 1866 (ristampa anagrafica a cura del Comune di Agrigento, Agrigento 1982 ), alle pp. 486, 809 e documento XVII, pp.LXIII-LXIV.

Potresti Voler Leggere Anche

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento, agrigento storia, chiaramonte, chiesa di san francesco, convento di san francesco, elio di bella

Previous Post: « Agrigento, Liceo Classico Empedocle Amarcord: divertenti aneddoti
Next Post: E scuola fu. Le origini delle istituzioni scolastiche ad Agrigento Studenti del liceo classico di agrigento con quasimodo»

Primary Sidebar

Cerca sul Sito

Archivi

Articoli Recenti

  • Agrigento, la scuola pratica di Agricoltura 16 Gennaio 2021
  • Realmonte, nuova luce sulle origini del paese 15 Gennaio 2021
  • Agrigento, La protesta della frazione di Montaperto: senza acqua e senza luce 15 Gennaio 2021
  • Agrigento, si cerca il petrolio. Società americana 15 Gennaio 2021
  • Agrigento, nel dopoguerra torna il calcio: prima dell’Akragas c’era A.S. Agrigento 15 Gennaio 2021

Seguimi su Facebook

Seguimi su Facebook

Footer

Copyright

I contenuti presenti sul sito agrigentoierieoggi.it, dei quali il Prof. Elio di Bella è autore, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

Seguimi sui miei Canali Social

  • Facebook
  • Twitter
  • Google
  • LinkedIn
  • Instagram
  • YouTube
  • Pinterest
  • Homepage
  • Contatti
  • Privacy Policy

Copyright © 2021 Agrigento Ieri e Oggi · All Rights Reserved · Webmaster: Ing. Flavio Albano

sponsored
Utilizziamo cookie tecnici e di profilazione anche di terze parti. Se prosegui la navigazione accetti la nostra privacy policy.AccettoLeggi di più