
Al via un nuovo anno scolastico anche ad Agrigento naturalmente .
Come ogni anno i problemi non mancano. Ma ad Agrigento la mancanza di insegnanti o di fondi per l’istruzione, i problemi con le nuove riforme o con edifici non sempre adeguati iniziano ben due secoli fa.
Sin dai primi anni dell’Ottocento, quando la città era governata dai Borboni, gli amministratori del Comune agrigentino assegnavano una somma irrisoria all’istruzione. Anche perché quel regime si dava poco pensiero dell’istruzione pubblica. La città poteva stipendiare solo tre maestri, di cui uno di calligrafia, un direttore e un precettore. Per le ragazze vi era una maestra che insegnava al Collegio di Maria a leggere, scrivere, apprendere le dottrine religiose e i lavori femminili.
Unica eccezione in tanta desolazione era allora costituita dal Seminario dei chierici, dove funzionava il Collegio dei Santi Agostino e Tommaso. Qui la qualità dell’istruzione era ancora accettabile. Ricordiamo anche lo stabilimento degli Oblati, fondato da Monsignor Gioeni nel 1740 dove venivano istruiti alle arti diversi ragazzi poveri. Quanti desideravano avere una istruzione superiore dovevano recarsi a Palermo.
Una importante svolta nell’istruzione pubblica nella città e nella provincia agrigentina si ebbe dopo il 1860, quando cioè con lo sbarco dei Mille, la Sicilia venne annessa al Regno d’Italia e, quindi, dal 1861, anche nell’Isola venne estesa la legge sull’istruzione del ministro Casati, approvata nel 1859. La riforma Casati fece i primi passi a Girgenti molto presto e i benefici furono lenti, ma efficaci.

L’organizzazione del sistema scolastico venne affidata nei tre circondari della provincia ai regi ispettori. Con ministeriale del 3 e 4 novembre 1860 vennero nominati ispettori Gaetano Nocito, un medico di Casteltermini residente nel capoluogo, Vincenzo De Bono, versato in letteratura, Giuseppe Belli esperto in matematica e il sacerdote Gaetano Gallo, che ebbe anche l’incarico di preside del liceo di Girgenti. In ogni Comune venne inoltre creata una deputazione scolastica . I primi deputati eletti furono: Gerlando Agozzino, Giovanni carbonaro Tommaso Amato e Pietro Lo Presti. Con poteri di ispezione. Ma stretta era anche la vigilanza da parte della Prefettura. Gli Ispettori dettarono le norme per l’apertura delle scuole in ogni comune, stabilendo che i locali fossero adatti e il mobilio sufficiente. Venivano indicati pure i testi e il materiale scolastico necessario.Gli organismi scolastici locali furono in continuo contatto con il Ministero dell’istruzione, con il Consiglio superiore di pubblica istruzione in Sicilia, con la luogotenenza del Regno.
Il ministro Casati aveva previsto una scuola primaria data gratuitamente in tutti i Comuni ed articolata in due gradi, di due anni ciascuno. I Comuni erano tenuti a fornire per l’istituzione delle scuole i locali, gli arredi e gli stipendi per i docenti. Gli studenti non pagavano tasse scolastiche. Per sostenere le spese dei Comuni più poveri l’amministrazione provinciale stanziò già nel 1861 mille ducati. Così anche il Comune di Agrigento si diede un gran da fare per acquistare lavagne, inchiostro e stabilire inoltre gli stipendi per i professori. Subito si passò a reperire il personale insegnante. I maestri dovevano possedere la patente, cioè una sorta di abilitazione all’insegnamento e dovevano seguire le conferenze magistrali. Veniva nominato anche un assistente ecclesiastico.
Inoltre per la preparazione dei maestri si aprì anche a Girgenti nel 1861 una scuola normale femminile e tre anni dopo un convitto intitolato alla principessa Maria. Le allieve ammesse dovevano seguire un severo regolamento. La scuola normale ebbe dapprima sede nell’antico reclusorio femminile di San Sebastiano e dal 1875 in un fabbricato di piazza Municipio. Dal 1867 venne anche costituito a Girgenti un Convitto maschile denominato Principe Amedeo. Per la sistemazione della scuola primaria Il Comune della città dei Templi ristrutturò e arredò un antico fabbricato denominato Trentatré, che era stato reclusorio femminile e sorge ancora oggi proprio di fronte il palazzo Comunale.La legge Casati inoltre divideva l’istruzione secondaria in classica e tecnica. L’istruzione classica era a sua volta differenziata in ginnasio di cinque anni e liceo di tre. L’istruzione tecnica prevedeva due gradi di tre anni ciascuno.

Il decreto del segretario di stato dell’istruzione Ugdulena del 23 ottobre del 1860 istituiva anche in Sicilia i ginnasi e le scuole tecniche nei capoluoghi di provincia e nelle città capoluoghi di Circondari. Contemporaneamente venivano stilati i regolamenti scolastici e venivano indicate le discipline da insegnare in ogni ordine di scuola. A Girgenti e nei comuni di Sciacca, Bivona, Canicattì e Licata vennero istituiti nel 1862 i ginnasi, i Licei e le scuole tecniche. Il ginnasio e il liceo agrigentino vennero dapprima ospitati nel seminario della città, ma poco tempo dopo ebbero propri locali nell’ex convento di san Francesco. La sistemazione doveva essere provvisoria. In realtà il liceo rimase in queste mura sino a quando nel 1943 un bombardamento americano non distrusse lo stabile.
Nei primi anni gli studenti furono assai pochi, ma il corpo insegnante era abbastanza qualificato. Il primo preside fu il sacerdote Gaetano Gallo. Dal 1867 il liceo prese venne intitolato all’illustre siciliano Domenico Scinà.La scuola tecnica di primo grado nacque a Girgenti con decreto prodittatoriale del 23 novembre 1861 e anch’essa era ospitata nell’ex convento di San Francesco. Dove sorgerà nel 1865 anche l’istituto tecnico superiore. Nel 1888 la scuola si trasferì nell’ex collegio dei padri filippini. Luigi Pirandello frequentò questo istituto nell’anno scolastico 1878-79. Queste scuole secondarie era fornite di laboratori e biblioteche.
E così quando furono pronti anche i registri, gli orari, gli insegnanti prestarono giuramento e ogni altra necessità trovo soluzione, il sindaco di Girgenti Mirabile nell’ottobre del 1863 poté avvisare la cittadinanza che l’anno scolastico andava a incominciare.
Ma per molto tempo ancora, continueremo a vedere tanti ragazzi e ragazze di Girgenti nei campi, nelle strade, nelle miniere e nelle botteghe piuttosto che nella aule scolastiche.
Elio Di Bella