• Menu
  • Skip to right header navigation
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Before Header

Header Right

  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Attualità
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana

Header Right

  • Home
  • Agrigento Racconta
  • Attualità

Agrigento: il Balatizzo.Fotogalleria

Ti trovi qui: Home / Agrigento Racconta / Agrigento: il Balatizzo.Fotogalleria
balatizzo ad Agrigento
balatizzo ad Agrigento

11 Dicembre 2019 //  by Elio Di Bella

rabato
balatizzo ad Agrigento
balatizzo ad Agrigento

Oggi è possibile vedere soltanto quello che rimane dell’ l’antico villaggio sorto nella contrada denominata “balatizzo”.

Si trattava di un borgo di case scavate nella roccia, scoperto da Salvatore Bonfiglio nel 1898 e che si estendeva tra l’odierna Via Dante e l’attuale Parco dell’Addolorata ad ovest, fino al quartiere Santa Croce a nord e verso est nell’area ove poi fu costruito, nel ‘300, il convento del Carmine. Stupisce alquanto il silenzio delle fonti su quella che oggi è una innegabile realtà archeologica: queste grotte, infatti, erano presenti dalla protostoria fino ai secoli dell’alto Medioevo sul colle di Girgenti ed erano ubicate, come indicato puntualmente dalle fonti, “sul lembo occidentale della collina che a mezzogiorno del Rabato discende a picco verso la vallata”.

Si tratta di abitazioni trogloditiche collegate da un sistema viario abbastanza sviluppato,

distanti una dall’altra da 13 a 15 metri, le quali si aprivano su uno spiazzo reso pianeggiante dalla ablazione della roccia intermedia. La casa tipo era composta da un atrio rettangolare che dava sulla strada, due piccoli vani intermedi e alle spalle un cortile quadrangolare; vicino questi edifici sono state trovate numerose cisterne a campana scavate nella roccia che dovevano servire per la raccolta dell’acqua piovana.

Alcune di queste cisterne, durante la costruzione della chiesa dell’Addolorata, furono trasformate in cripte; ve ne sono sotto il sacrato della chiesa e sotto la navata e alcune di esse sono tutt’oggi visitabili. In una di queste cisterne sarebbero stati ritrovati anche resti di ossa umane, dato che, fino all’Ottocento, accanto all’attuale sacrato, vi era un cimitero. Il complesso trogloditico, quindi, che, come si è detto, dovrebbe risalire addirittura all’età predorica (forse realizzato dai Sicani insieme alla fitta rete di ipogei, come ci testimonia Diodoro), venne utilizzato a scopo difensivo nel periodo bizantino (per difendersi dagli arabi). Dopo la conquista da parte dei Musulmani, avvenuta nell’ 828, fu ampliato ulteriormente, infatti la città (in arabo Kerkent) ricominciò a crescere e a prosperare da un punto di vista demografico e urbanistico: essa era costituita da abitazioni trogloditiche scavate nella roccia nel Rabad, in arabo sobborgo, e da abitazioni in muratura nell’hisn, rispettivamente a sud e a nord della via Garibaldi.

Queste abitazioni scavate nella roccia continuarono poi ad essere utilizzate anche in epoche più recenti fino agli anni cinquanta da gente povera come è possibile vedere dai resti di intonaco e muratura all’interno di alcune di esse.

Categoria: Agrigento RaccontaTag: agrigento, girgenti, rabato

Post precedente: «statue di togati romani ad Agrigento Agrigento 2020 in pillole: cittadini romani e agrigentini vivevano in stretta amicizia
Post successivo: Agrigento 2020 in pillole: recuperare il giardino della Chiesa dell’Itria pianta della chiesa dell'Itria ad Agrigento»

Barra laterale primaria

Articoli Recenti

  • Le misure degli Agrigentini. Come avvenivano le misurazioni all’inizio dell’Ottocento in provincia di Agrigento 17 Agosto 2022
  • Le decime di Girgenti, questione aggrovigliata: dal diploma del re Ruggero al primo novecento 16 Agosto 2022
  • Tavola sinottica dei centri abitati nel territorio della provincia di Agrigento dal secolo undicesimo al quindicesimo 16 Agosto 2022
  • Il territorio agrigentino nel medioevo: i casali, i paesi, lo zolfo, le vigne 16 Agosto 2022
  • Presenza e valore della memoria nel romanzo di Luigi Pirandello 13 Agosto 2022
  • Due opuscoli del XVI secolo dello storico agrigentino Federico Del Carretto: sull’espulsione di Ugo Moncada e sulla guerra tra Carlo V e i Turchi 12 Agosto 2022
  • I Montaperto contro i Naselli: la lotta per il potere ad Agrigento nel secolo XVI 12 Agosto 2022
  • Struttura della società siciliana nel Medioevo 8 Agosto 2022
  • Vita e miracoli del Venerabile frate Egidio da Girgenti 8 Agosto 2022
  • L’officina di costruttori dei templi agrigentini del VI e V secolo avanti Cristo 7 Agosto 2022

Archivi

Cerca sul Sito

Footer

Copyright

I contenuti presenti sul sito agrigentoierieoggi.it, dei quali il Prof. Elio di Bella è autore, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

Privacy

Questo blog rispetta la normativa vigente in fatto di Privacy e Cookie . Tutta la docvumentazione e i modi di raccolta e sicurezza possono essere visionati nella nostra Privacy Policy

Privacy Policy     Cookie Policy

Copyright © 2022 Agrigento Ieri e Oggi · All Rights Reserved