Il Palazzo Celauro, sorge sulla Via Atenea, arteria principale del centro storico di Agrigento, ma con accesso dalla piccola Via Celauro; come spesso accadeva infatti i proprietari dei palazzi preferivano utilizzare il fronte sulla strada con magazzini da affittare lucrosamente alle attività economiche.
Molto bello il portale d’ingresso a timpano spezzato con volute e motivi floreali ai lati, tutto scolpito in pietra arenaria.
Presenta una bella e originale facciata barocca sulla Via Atenea, arricchita da eleganti balconi con ringhiere in ferro battuto a petto d’oca; la tripartizione è tipica dei palazzi dell’epoca, con un piano ammezzato destinato all’amministrazione, un piano nobile dalle volte più alte, e un ultimo piano per i cadetti.
Non essendoci ad Agrigento a fine ‘700 alberghi di buon livello ma solo umili locande, i viaggiatori di riguardo trovavano ospitalità o presso alcuni conventi e altre volte presso nobili famiglie, così come avvenne con Goethe che soggiornò in questo palazzo nell’aprile del 1787.
Ecco cosa scrive Goethe che venne ospitato nel Palazzo Celauro:
“Poiché non esiste albergo, una buona famiglia ci ha fatto posto e assegnato un’alcova un po’ sollevata in un grande stanzone. Una tenda verde separa noi e i nostri bagagli dai membri di quella famiglia; nello stanzone fabbricano maccheroni della qualità più bianca e minuta e prelibata; e si pagano anche più cari quelli che formati come lunghi tubetti vengon poi attorti dalle agili dita delle ragazze in forma di chiocciola. Ci siamo seduti accanto a quelle graziose figliole e ci siam fatti spiegare ogni cosa; così venimmo a sapere che quei maccheroni son fabbricati con il grano migliore e più duro, detto grano forte. Ma occorre assai più lavoro manuale che con le macchine”.
Ed ancora: “Una primavera splendida come quella che ci ha sorriso stamane al levar del sole son certo che non ci è stata mai concessa nella nostra vita mortale… dalle nostre finestre abbiamo contemplato in lungo ed in largo il lieve declivio della città antica… ”
Da ciò si evince che fino alla fine del ‘700 l’edificio di fronte non esisteva o comunque non occludeva la vista verso mezzogiorno.
L’appartamento del piano nobile è stato riconvertito in una lussuosa stuttura extra-alberghiera, il B&B Villa Goethe, del quale potremo visitare alcuni ambienti e il piccolo giardino, con essenze tipiche siciliane, con aranci secolari, limoni, pompelmi, melograni, gelsomini ed altre profumatissime piante aromatiche tipiche della nostra area mediterranea, un vero e proprio Eden segreto.
a cura del Fai di Agrigento