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ricostruzione di un tempio dell'antica akragas
ricostruzione del tempio di esculapio

Akragas e la Magna Grecia

18 Luglio 2018 //  by Elio Di Bella

L’antica Akragas, da cui è derivata Agrigento, faceva parte della cosiddetta Magna Grecia. Lo leggiamo in tutti i libri che si occupano della storia di questa famosa città fondata da coloni greci.

Ma cosa bisogna intendere per Magna Grecia ?

 L’aggettivo «grande»  tra l’altro in greco è megàle e solo in latino in latino Magna.   Una  porzione della grecità occidentale  che distingue questo territorio dalla Grecia vera e propria. Ma Grande in che senso ?

Per il suo livello di vita e di cultura rispetto alla Grecia vera e propria ?  O grande per la vastità del territorio ?

Le fonti antiche che riportano i termini Magna Grecia risalgono a quando le città greche dell’Italia meridionale cominciano a sperimentare l’aggressione romana e la denominazione era legata in tali fonti alla sola estrema Italia peninsulare e non comprendeva la Sicilia. Gli studiosi hanno rilevato che i termini Magna Grecia appaiono ad indicare l’insieme della colonie della costa ionica (Metaponto, Siri, Sibari, Crotone, Locri), quelle cioè dove forte era l’esperienza politica dei seguaci  di Pitagora, che     tra VI e V secolo, governarono con un sistema oligarchico alcune di quelle città . Da qui l’ipotesi secondo cui furono innanzitutto i pitagorici ad utilizzare enfaticamente “Magna Grecia”  per una sorta di autocelebrazione. Solo successivamente Magna Grecia divenne tutta la parte dell’Italia   caratterizzata dalla civiltà greca.

  geografo Strabone, VI 1.2, unica presunta eccezione nel coro delle fonti antiche, ha fatto includere per lungo tempo nella denominazione anche la Sicilia, che invece ne restò sempre estranea, autonoma nella sua specifica esperienza insulare.   Dobbiamo arrivare  a Polibio (II seco-lo a.C.) per leggere Megàle Hellàs,  e compare per esprimere  il vanto di una leadership politica e culturale locale.

La Magna Grecia comincia la sua stria dalla a presenza di greci micenei lungo le coste dell’Italia meridionale e della Sicilia e con  l’inizio della serie delle fondazioni di colonie greche, la prima delle quali fu quella di Cuma.

Il ricordo della signoria sul mare (talassocrazia) del celebre re di Creta Minosse e i suoi contatti con la Sicilia, dove sarebbe morto alla ricerca del figlio Icaro e il ricordo dei viaggi di ritorno da Troia da parte di numerosi eroi che  sarebbero venuti in Italia meridionale a fondare diverse città, costituiscono due riferimenti importanti per tale storia.  Questi racconti trovano oggi conferma nei ritrovamenti di ceramica micenea e di altri manufatti di origine egea  anche nel territorio dove poi nasce Akragas. Siamo nel periodo    «precoloniale».  La grande fase della colonizzazione greca in Italia che si apre invece nella prima metà dell’VIII secolo per proseguire fino al IV e oltre e   si suole definire con l’aggettivo «storica», per distinguerla dalla fase precedente,

Le due fasi sono qualitativamente diverse: con intenti prevalentemente commerciali nel periodo precoloniale e in forme stabili e progressivamente estensive nel periodo successivo, con intento di conquista e con la  fondazione di città, dove si riversano uomini ed energie che nella madrepatria non trovavano spazi adeguati.

 La seconda fase arriva fino al III secolo a.C, dopo   Roma interviene militarmente in Italia meridionale e comincia la sua conquista,  ponendo fine a ciò che abbiamo chiamato Magna Grecia.

Elio Di Bella

Categoria: Storia AgrigentoTag: akragas, colnie greche, magna grecia, tucidide

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