Grandi miglioramenti vi abbisognano, e più di tutto la strada ferrata che metterebbe in comunicazione l’intera provincia
Della provincia di Girgenti
Lungo il lido correndo che è cinto del mare Africano, dopo la descritta provincia vien quella di Girgenti , eccelsa nei fasti dell’antica storia e della antica economia per ricchezza e potenza ed or mutata da quella.
Il suo territorio di 161068,417 salme di cui 1386,965 improduttive è circoscritto a settentrione dalla provincia di Palermo a libeccio dal mare Africano, a greco e levante dal caltanissettese territorio , a maestro con quello di Trapani dalle quali è limitata dal tronco dell’ Imera meridionale e dal fiume Bilici. Una popolazione di 257580 anime è sparsa per quel terreno il quale è quasi un alto piano fra la catena dei monti e la costa, ed occupa 40 luoghi di abtazione tra comuni e villaggi .
A mezzogiorno stanno i due distretti di Sciacca e di Girgenti e a settentrione quello di Bivona, grossi paesi che sono l’emporio del commercio e dei vicini paesi della provincia.
Quasi a quello della descritta provincia di Caltanissetta è il suolo; l’uguale co struttura dei monti, sotto quel suolo vedi uscire lo zolfo a gran copia come lo rivelano 14 mila carri che ne fanno trasporto, la immensa esportazione dalla marina di Girgenti e di Licata e le numerose zolfatare in Grotte, in Comitini, in Aragona, in Campobello, in Ravenusa, in Licata, e in altri luoghi di cui parleremo in proseguo.
Difficili sono le strade, fangose e dalle tremole e frane intersecate.
E in esse con gran discapito della industria, con gran perdita dei proprietari e con gran pericolo de gli uomini e degli animali si esegue il commercio della più ricca produzione dell’Isola, negando ogni nuovo progresso e proibendo indirettamente per ciò stesso l’apertura di nuove zolfatare che la ricchezza del siciliano paese accrescerebbero.
Distanti fra di loro sono i distretti e pochi i luoghi di abitazione; immense pianure e tenute e monti si veggono deserti di alberi, di capanne, di produzioni , ove il cardo e l’ortica e i cespugli contendono il posto ai grani, alle viti , agli ulivi ed ai pascoli stessi; pantani e torrenti vi si stanziano , e vi muore l’arte e la cultura; tranne dei luoghi ai paesi vicini ed ove gli uomini non disdegnano di andare per la lontananza, facendovi una discreta coltura e prosperandovi il frumento, le viti , l’olio e le altre terrestri produzioni .
Ma sarebbe questo lo stato di quei campi fertili e bagnati se il difetto di comunicazione non si facesse sentire ?
se le strade ferrate facessero di un territorio vasto un piccolo giardino , ove non esistono distanze ed ove gli uomini possono andare a faticarvi e i prodotti si possono facilmente e rapidamente trasportare di un luogo ad un altro per farne smercio ?
I tre distretti , tranne qualche lieve differenza , si tro vano nel medesimo stato : vi ha male in Girgenti , più in Bivona, estesissimo in Sciacca; ovunque terre immense o inculte o mal coltivate; cattive vie di comunicazioni e un suolo fertile e ferace, con ricche di zolfo le viscere.
Di tanti doni che natura vi ha largito non han saputo gli uomini tirar profitto. L’arte stessa di scavar le montagne zolfarose e il modo di bruciare il minerale è cattivo: si manca di strumenti e di macchine e il fumo infetta le produzioni dei campi vicini e ai prossimani nega ogni coltura per l’incombro de’ materiali che si scavano;
le migliaja degli uomini che al lavoro si addicono vengono da paesi distanti al luogo del travaglio , e lor costan molto i trasporti delle stesse vettovaglie per la mancanza di rapide comunicazioni che i lontani ai paesi vicini uguaglia.
Il porto di Girgenti, che assicura il commercio del mezzogiorno nonchè alla provincia, alla Sicilia tutta, dà sfogo ai prodotti agrari e minerali, e sorge a distanza di tre mi glia della grande Agrigento che dalle sponde del fiume Agragas ove prima posava si è ristretta sull’alto dei monti. Sta alla foce dell’ Imera meridionale Licata che dei rari e distanti paesi forma emporio , lasciando nel mezzo diserte e sterili terre, che coltivate ne formerebbero la ricchezza.
Grandi miglioramenti vi abbisognano, e più di tutto la strada ferrata che metterebbe in comunicazione l’intera provincia; agevolerebbe il commercio dei zolfi , dei grani e delle altre agricole produzioni; e farebbe sorgere novelle popolazioni nei diserti campi , agevolando il commercio non che della provincia, ma di quanti della parte orientale e del mezzogiorno dell’ Isola vorrebbero far tran siti e cambii pel mare Africano .
Francesco Maggiore Perni, Delle Strade ferrate di Sicilia, Palermo 1861