OGGETTO DELLO STUDIO QUI PRESENTATO È LA RICOSTRUZIONE DI UN INTERCOLUMNIO DEL FRONTE ESTERNO DEL TEMPIO DI ZEUS AD AGRIGENTO, BASATA SUL RILIEVO DEL TELAMONE OGGI CUSTODITO PRESSO IL MUSEO ARCHEOLOGICO, SUGLI STUDI E I NUMEROSI SAGGI DI RICOSTRUZIONE PROPOSTI DAGLI STUDIOSI DAL XVIII SECOLO FINO ALLA METÀ DELLO SCORSO SECOLO E SULLA ANALISI STRUTTURALE DEL TELAMONE RICOSTRUITO NEL MUSEO.
PAROLE CHIAVE: RICOSTRUZIONE VIRTUALE, MODELLAZIONE DIGITALE, RILIEVO LASER SCANNER, ANALISI STRUTTURALE.
I resti del Tempio di Zeus occupano l’estremità occidentale del Parco Archeologico di Agrigento, noto come “Valle dei Templi” ed inserito già dal 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Il tempio di Zeus è il più grande tempio dorico di Sicilia; le sue dimensioni (56*113,45 m), sono paragonabili solo al tempio G di Selinunte (50*110 m) e ai dipteri ionici.
Il Tempio di Zeus è diverso da tutti gli altri templi dorici di Sicilia: nel Tempio di Zeus il peristilio è costituito da semicolonne collegate da un muro continuo che chiude il Tempio verso l’esterno; la dimensione eccezionale delle membrature architettoniche e la nota fragilità del calcare locale hanno spinto i costruttori ad adottare una soluzione inedita, sia per il capitello, diviso in due parti lungo l’asse verticale, che per l’architrave, costituita da due blocchi.
Tale scelta implicava la necessità della presenza di un sostegno intermedio e la soluzione adottata dai costruttori ribadisce l’evidente intenzione di fare del Tempio di Zeus un caso unico nel mondo greco: vengono progettati e realizzati supporti aventi la forma di figure maschili con le braccia piegate attorno alla testa, vere e proprie rievocazioni della figura mitologica dell’Atlante, denominate nel secolo scorso “Telamoni”
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