
La caserma Biagio Pistone è un’immobile di proprietà della Provincia Regionale di Agrigento ricade in zona B dello strumento urbanistico vigente, ed è sottoposto a vincolo storico-paesaggistico ai sensi della L. 1497 e 1089 del 1939, risulta contraddistinto in catasto alla partita 3763, foglio 142, part. 3043 sub 1-2- e part. 3503.
L’edificio, il cui ingresso principale si apre sul piazzale Aldo Moro, confina a Ovest con il citato piazzale, a Sud con la piazzetta Vadalà, a Est con la via S.Vito e a Nord con la piazza Vittorio Emanuele (ex piano S. Filippo), un tempo cerniera tra campagna e città alla quale, chi proveniva dall’entroterra vi accedeva per mezzo della strada rotabile nel tempo denominata Via Imera.
Oggi la piazza, usata fino a pochi anni fa come punto di arrivo delle linee extra urbane, rappresenta un’area di grande importanza strategica per l’organizzazione urbana di Agrigento. Essa oltre ad essere “dominata” dal palazzo della Provincia, è un concentrato delle qualità urbane di Agrigento; nel suo perimetro si trovano infatti il palazzo della Provincia prima citato (costruito nel 1858 per volere del vescovo Mons. Lo Jacono per destinarlo ad albergo dei poveri) e il palazzo Vadalà, iniziato a costruire nel 1896 da Giovanni Vadalà, fervente e ricco commerciante di zolfo, successivamente acquistato dal Consiglio Provinciale per “destinarlo a caserma dei carabinieri.

Nel 1936 in piena epoca fascista furono costruiti sul lato Nord della piazza il palazzo delle Poste e l’ex palazzo della G.I.L. (gioventù italiana del littorio); quest’ultimo fabbricato è composto dai vari locali oggi occupati dagli uffici del Genio Civile, dal cinema Astor, dal bar e dalla farmacia.

Nel lato ovest della piazza trovano posto il palazzo che oggi ospita i locali del genio civile, il palazzo Inail ed il palazzo ex Supercinema: questi tre edifici furono costruiti a partire dal 1949, quando cioè l’area dell’ex villa Garibaldi (che per molti anni fu il vanto e l’orgoglio di molti agrigentini) fu gradualmente ceduta dal comune trasformando così la zona in un ambito quartiere cittadino.

