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campagna di agrigento

L’entroterra agrigentino

12 Ottobre 2020 //  by Elio Di Bella

Il paesaggio  agrigentino

Dal Piano Paesistico Regionale della  Regione Sicilia

Titolo III

descrizioni degli ambiti territoriali

Il litorale agrigentino è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa delimitata da scarpate argillose e calcareo-marnose.

I centri urbani si concentrano nell’entroterra, lungo le valli e arroccati sulle colline.

Esistono come eccezioni alcuni centri marinari con carattere commerciale e industriale, come Sciacca e Porto Empedocle.

Il resto degli insediamenti sulla costa è concentrato per nuclei più o meno diffusi con carattere esclusivamente turistico-stagionale.

Il paesaggio costiero, aperto verso il canale di Sicilia, è caratterizzato da numerose piccole spiagge delimitate dalle colline che giungono a mare con inclinazioni diverse formando brevi balze e declivi.

L’alternarsi di coste a pianure di dune e spiagge strette limitate da scarpate di terrazzi, interrotte a volte dal corso dei fiumi e torrenti (Verdura Magazzolo, Platani) connota il paesaggio di questo ambito. La costa lievemente sinuosa non ha insenature significative sino al Golfo di Gela; in particolari zone il paesaggio è di eccezionale bellezza (Capo Bianco, Scala dei Turchi) ancora non alterato e poco compromesso da urbanizzazioni e da case di villeggiatura, ma soggetto a forti rischi e a pressioni insediative.

La notevole pressione antropica negli ultimi decenni ha arrecato gravi alterazioni al paesaggio naturale e al paesaggio antropico tradizionale e ha messo anche in pericolo beni unici di eccezionale valore quali la Valle dei Templi di Agrigento.

La siccità aggravata dalla ventosità, dalla forte evaporazione e dalla natura spesso impermeabile dei terreni, è causa di un forte degrado dell’ambiente, riscontrabile maggiormente nei corsi d’acqua che, nonostante la lunghezza, risultano compromessi dal loro carattere torrenziale. L’impoverimento del paesaggio è accresciuto dalle opere di difesa idraulica che incautamente hanno innalzato alte sponde di cemento sopprimendo ogni forma di vita vegetale sulle rive.

L’entroterra collinare è caratterizzato da pascoli, boschi e campi aperti, oltre che un discreto numero di manufatti rurali e masserie oltre che molti siti di interesse archeologico risalenti al passato dell’antica Akragas.

Sono presenti coltivazioni, anche se non particolarmente diffuse, di ulivi, viti, mandorli e fichi di india.

La presenza di calanchi e la particolare morfologia del territorio lo rendono infatti, poco adatto alla produzione agricola.

Sulla costa l’urbanizzazione è bassa e diffusa, e il paesaggio costiero presenta “un’intensissima pressione antropica dovuta alla diffusione dell’edilizia residenziale, alla realizzazione di infrastrutture e impianti produttrici che hanno fortemente alterato e compromesso l’ambiente”. (Piano Paesaggistico regionale nell’ambito della provincia di Agrigento)

Nel dopoguerra il parziale abbandono delle colture estensive dei latifondi ha modificato il paesaggio, che si è arricchito di nuove specie arboree e colurali.

Le colture del mandorlo, dell’olivo, del pistacchio e del seminativo ricoprono i versanti della valle mentre la vegetazione steppica si è sviluppata nelle zone a forte pendenza. Ampie superfici di ripopolamenti forestali ad eucalipti e pini hanno alterato il paesaggio degradando la vegetazione naturale.

L’entroterra è costituito da una successione di colline la cui altezza raggiunge al massimo i 600 metri.

entroterra agrigentino mappe

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento, territorio

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