Il paesaggio agrigentino
Dal Piano Paesistico Regionale della Regione Sicilia
Titolo III
descrizioni degli ambiti territoriali
Il litorale agrigentino è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa delimitata da scarpate argillose e calcareo-marnose.
I centri urbani si concentrano nell’entroterra, lungo le valli e arroccati sulle colline.
Esistono come eccezioni alcuni centri marinari con carattere commerciale e industriale, come Sciacca e Porto Empedocle.
Il resto degli insediamenti sulla costa è concentrato per nuclei più o meno diffusi con carattere esclusivamente turistico-stagionale.
Il paesaggio costiero, aperto verso il canale di Sicilia, è caratterizzato da numerose piccole spiagge delimitate dalle colline che giungono a mare con inclinazioni diverse formando brevi balze e declivi.
L’alternarsi di coste a pianure di dune e spiagge strette limitate da scarpate di terrazzi, interrotte a volte dal corso dei fiumi e torrenti (Verdura Magazzolo, Platani) connota il paesaggio di questo ambito. La costa lievemente sinuosa non ha insenature significative sino al Golfo di Gela; in particolari zone il paesaggio è di eccezionale bellezza (Capo Bianco, Scala dei Turchi) ancora non alterato e poco compromesso da urbanizzazioni e da case di villeggiatura, ma soggetto a forti rischi e a pressioni insediative.
La notevole pressione antropica negli ultimi decenni ha arrecato gravi alterazioni al paesaggio naturale e al paesaggio antropico tradizionale e ha messo anche in pericolo beni unici di eccezionale valore quali la Valle dei Templi di Agrigento.
La siccità aggravata dalla ventosità, dalla forte evaporazione e dalla natura spesso impermeabile dei terreni, è causa di un forte degrado dell’ambiente, riscontrabile maggiormente nei corsi d’acqua che, nonostante la lunghezza, risultano compromessi dal loro carattere torrenziale. L’impoverimento del paesaggio è accresciuto dalle opere di difesa idraulica che incautamente hanno innalzato alte sponde di cemento sopprimendo ogni forma di vita vegetale sulle rive.

L’entroterra collinare è caratterizzato da pascoli, boschi e campi aperti, oltre che un discreto numero di manufatti rurali e masserie oltre che molti siti di interesse archeologico risalenti al passato dell’antica Akragas.
Sono presenti coltivazioni, anche se non particolarmente diffuse, di ulivi, viti, mandorli e fichi di india.
La presenza di calanchi e la particolare morfologia del territorio lo rendono infatti, poco adatto alla produzione agricola.
Sulla costa l’urbanizzazione è bassa e diffusa, e il paesaggio costiero presenta “un’intensissima pressione antropica dovuta alla diffusione dell’edilizia residenziale, alla realizzazione di infrastrutture e impianti produttrici che hanno fortemente alterato e compromesso l’ambiente”. (Piano Paesaggistico regionale nell’ambito della provincia di Agrigento)
Nel dopoguerra il parziale abbandono delle colture estensive dei latifondi ha modificato il paesaggio, che si è arricchito di nuove specie arboree e colurali.
Le colture del mandorlo, dell’olivo, del pistacchio e del seminativo ricoprono i versanti della valle mentre la vegetazione steppica si è sviluppata nelle zone a forte pendenza. Ampie superfici di ripopolamenti forestali ad eucalipti e pini hanno alterato il paesaggio degradando la vegetazione naturale.
L’entroterra è costituito da una successione di colline la cui altezza raggiunge al massimo i 600 metri.
