Dallo scorso novembre porta a casa almeno un premio partecipando a prestigiosi festival del cinema. E’ l’agrigentino Leandro Picarella, 32 anni, una laurea in musicologia presso l’Università di Palermo, specializzato in cinema e letteratura teatrale italiana a Firenze, tra i migliori allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
Triokala
Il successo per Leandro è arrivato con “Triokala”, unico film italiano al concorso internazionale FilmMaker Festival Internazionale di Cinema di Milano: ha vinto il Premio Movie People per la cura e il rigore formale con cui ha affrontato la messinscena di un rituale tra sacro e profano in un angolo sperduto della Sicilia, Caltabellotta, la cittadella arroccata sulle rovine dell’antica città greca di Triokala.
“È un film a metà tra realtà e finzione, in cui a riprese di tipo documentaristico si alterna la messa in scena” – afferma il giovane regista Leandro Picarella parlando del suo lavoro– Non ho voluto soltanto raccontare Caltabellotta ma, a partire da questo luogo, ho cercato di creare una riflessione visiva sulla vita e sul mistero dell’impalpabile. Ciò che volevo realizzare era un film in cui la religiosità – o meglio la spiritualità del luogo – avrebbe fatto da contorno ad una storia umana, vera. Una cornice antica dentro cui dipingere un mondo in dissoluzione; le ultime tracce di un sapere antico che si confronta con la contemporaneità e con tutti i benefici, ma anche i disastri, che questa comporta”.
Per Triokala sono arrivati dopo lo scorso autunno altri prestigiosi premi: in aprile, il premio giuria giovani al festival di cinema del reale di Nuoro; una menzione speciale al festival Visions du Réel di Nyon, in Svizzera; a giugno il premio per il miglior documentario all’ EtnoFilm Fest a Monselice; e diversi riconoscimenti nella recente rassegna Film Fest di Sciacca.
la rassegna cinematografica della Valle dei Templi
Ha iniziatocon alcuni cortometraggi, mentre con “Dio delle zecche: storia di Danilo Dolci in Sicilia” ha firmato il suo primo documentario, vincendo il premio della Federazione italiana cinema d’essai. Dal 2014 cura “Riflessi di tempo – La Valle del cinema” la rassegna cinematografica della Valle dei Templi, che il prossimo lunedì tornerà ai piedi del tempio di Giunone.
“Cerco le mie radici. Credo che nessuno di noi possa dirsi in pace con se stesso, se non ha risolto il conflitto con le proprie radici, con la propria terra – spiega- Mi interessa la ricerca per tutto ciò che fa parte del nostro inconscio collettivo e su tutto ciò che sembra non esistere più e che invece non ci rivela solo un mondo antico, ma qualcosa di universale”.
Elio Di Bella