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La Valle dei Templi: acquarelli

20 Marzo 2016 //  by Elio Di Bella

 ACQUARELLI AGRIGENTINI DI GINO FRATTINI

Un opuscolo turistico del 1947 ripropone quattro classiche vedute della Valle dei Templi firmate dal disegnatore ligure

Acquarello del tempio dei Dioscuri, ad Agrigento.
Le vedute del post sono opera di Gino Frattini,
disegnatore di paesaggi italiani che prima e dopo
il secondo conflitto mondiale illustrò opuscoli
di promozione turistica in molte regioni d’Italia.
Quello riproposto da ReportageSicilia
venne stampato nel 1947
dall’Ente Provinciale per il Turismo di Agrigento
 

Sino a qualche decennio fa – cioè sino a quando gli enti pubblici siciliani sembravano godere di infinite risorse finanziarie – la promozione turistica delle città e delle loro bellezze storico-artistiche poteva permettersi di ricorrere all’opera di illustratori di una certa fama.

Uno di questi è stato Gino Frattini ( Terrazzo 1891– Genova 1965), veronese di nascita ma ligure di adozione e ispirazione artistica.

Pittore di paesaggi e nature morte, Frattini fu un acquarellista che ha lasciato traccia in centinaia di vedute italiane che sembrano avere qualche legame con i canoni più classici della ripresa fotografica.

Nel suo peregrinare prima e dopo il secondo conflitto mondiale attraverso le più note località turistiche d’Italia, Gino Frattini non mancò di disegnare i luoghi della Sicilia.

Gli acquarelli riproposti da ReportageSicilia lo vedono nel ruolo di paesaggista in una Valle dei Templi di Agrigentoconvenzionalmente rappresentata nella stagione della fioritura dei mandorli.

Le quattro vedute dei templi dei Dioscuri, di Giunione, dellaConcordia e di Ercole vennero pubblicate in un opuscolo dell’Ente Provinciale per il Turismo di Agrigento, con l’indicazione “ristampato nel 1947 presso la S.A.I.G.A, già Barabino-Graeve – Genova”.

Questa datazione potrebbe suffragare l’ipotesi che Frattiniabbia eseguito questi acquarelli prima del 1940, e che il materiale sia stato recuperato dall’Ente Provinciale per il Turismo nei primi anni del dopoguerra per illustrare il pieghevole turistico.

Nelle pagine interne dello stampato sono presenti alcune delle fotografie in bianco e nero della Valle riproposte daReportageSicilia ed un breve testo intitolato “I Templi, gli altri monumenti e le opere d’arte”, a firma di D.Gueli.

La paradisiaca descrizione del paesaggio e la prosa ingenuamente aulica – specie quella che assegna ad Agrigento la romantica fama di buon ritiro mediterraneo, per quiete e calore –  fanno oggi sorridere:

“Pochi giorni basterebbero per visitare Agrigento e i suoi monumenti; ma la dolcezza del clima, mite in tutte le stagioni,la bellezza del paesaggio e la grandiosità dei ricordi ellenici, invitano il turista ad un più lungo soggiorno.

Agrigento e i suoi dintorni presentano all’ospite, sempre gradita, la scena esaltante e lieta di un’eterna primavera. 

 
 

Già nei primi di gennaio, quando altrove l’inverno dà alla Natura e alle cose un triste quadro di grigiore e melanconia, la Valle dei Templi e le sue campagne, inondate dalla più pura e calda luce del sole mediterraneo, si riveste del suo abito primaverile; sugli innumerevoli alberi di mandorlo sbocciano i rosati fiori, la terra si ricopre di un manto verde, in pochi giorni – non molto in là della fine di gennaio – un precoce miracolo di sole d’azzurro inghirlanda di fiori, dei suoi profumi e dei suoi colori quella terra che vestigia imponenti e maestosi di grandiosità classica, monumenti insigni, opere d’arte somme e i suoi Templi millenari, rendono celebre e celebrata nel mondo.

 
 

Non pochi sono i forestieri, stranieri del Nord in particolare, che si fermano a lungo negli alberghi della Valle dei Templi a svernare sotto la serenità calda e luminosa del cielo agrigentino, mentre altri vi eleggono definitivo domicilio per poter vivere sempre nel sole, lontani dalle brume diacce del settentrione…” 

fonte 

Categoria: Agrigento RaccontaTag: agrigento racconta

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