Scoperto nella Valle dei Templi di Agrigento il portico che contornava l’antico tempio romano dedicato ad Iside, di età augustea. Si trova nella zona del Bouleuterion (senato cittadino), uno degli edifici pubblici della città antica, alle spalle del museo archeologico “Pietro Griffo”.
Archeologi al lavoro per ricostruirlo in tutto il suo splendore.
“Si tratta di una anastilosi parziale dell’angolo nord-est del portico, rispetto al muro di fondo, con le colonne alte 3 metri e 68 centimetri, il capitello di 27 cm, l’architrave 66 cm, la cornice di 40 cm mentre il muro di fondo è di 4,81 metri” – spiega l’architetto Carmelo Bennardo dell’Ente Parco archeologico di Agrigento che dirige gli importanti lavori finanziati dalla Comunità europea.
Sono state rare le operazioni di anastilosi, cioè di ricostruzione di edifici ottenuta mediante la ricomposizione, con i pezzi originali, delle antiche strutture, nella Valle dei Templi. Si ricordano quella di un angolo del tempio dei Dioscuri e quella di alcune colonne del tempio di Ercole. In questo caso si tratta della prima anastilosi di un tempietto romano nell’Agorà di Agrigento.
Sono stati ritrovati diversi elementi architettonici dello stesso portico. Pezzi di cornici, di modanatura che sono collassati, per motivi sconosciuti e che poi vennero ricoperti da un imponente strato di discarica. Elementi architettonici che, dopo gli scavi vengono adesso utilizzati per l’anastilosi del portico. Una ricostruzione che permette di fare adeguate considerazioni sul bene.
“I romani costruivano i templi su un podio. Intorno al tempietto romano che abbiamo scoperto gira il portico. A quest’area sacra si accedeva tramite il decumano – aggiunge l’architetto Bennardo – Siamo nel cuore di Agrigentum, una zona profondamente legata al quartiere ellenistico romano e al bouleuterium”
Nuova luce sulle tecniche di costruzione e sui materiali usati all’epoca della realizzazione del tempietto
“Abbiamo trovato diversi profili di cornici, ma con sovrastante intonaco che presenta lo stesso profilo. Per i romani era molto importante la rifinitura. Sui blocchi che abbiamo trovato c’è traccia di intonaco romano e pezzi di cornice ricoperti da stucco che davano a tutto il portico il suo aspetto finale. Il muro di fondo con la cornice, il colonnato, la cornice sopra l’architrave e un tetto più o meno inclinato con due falde, tra il muro e l’architrave sono altri elementi architettonici del tempietto romano”, precisa l’architetto Bennardo.La ricostruzione del portico ha il merito di restituire al pubblico la fisicità del monumento ed ha quindi anche un grande valore turistico. Si tratta di un progetto denominato “Indagini archeologiche, valorizzazione e fruizione dell’Agorà superiore” che consiste nella valorizzazione della piazza superiore, nell’area vicina al museo, e che l’Ente Parco sta conducendo in collaborazione con il Politecnico di Bari.