
Il Museo della Mandorla Siciliana, a Favara, in provincia di Agrigento ha aperto i battenti da un paio di anni ma si è subito imposto all’attenzione di molti perché ben si inserisce nel circuito di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari siciliane.
La struttura è promossa da Marzipan, un centro di promozione per l’eccellenza agroalimentare.
“Un sogno nel cassetto rivolto all’individuazione delle eccellenze enogastronomiche in Sicilia, alla scoperta della cultura del cibo, della biodiversità del settore agroalimentare siciliano e dei saperi di chi, da sempre, lavora per l’ enogastronomia del nostro territorio”, spiegano i promotori dell’iniziativa: Salvatore Mongiovì presidente e poi Giada Licata, Carmelo Muratore, Antonio Alba, Salvatore Ciulla, Daniela Frenna, Carmelo Nicotra.
Chi ha visitato questo percorso tra tradizione e innovazione ha potuto anche apprezzare una dolce degustazione a base di cubaita (torrone di mandorla) e latte di mandorla.
“Cultura, arte e cibo sono per noi connubio e trampolino di lancio per le eccellenze enogastronomiche del territorio siciliano a marchio Dop ed Igp esposte nel nostro museo, al momento non in vendita, tra i quali si annoverano vini d’alta qualità siciliana, olio, pasta locale e farine biologiche, biscotti, conserve, marmellate, cioccolato artigianale, saponi vegetali ed erbe aromatiche”, ha spiegato Giada Licata ai visitatori.
Salvatore Ciulla ha portato ieri il pubblico nella sala dove sono esposte ben 180 mandorle catalogate presso la nostra zona agrigentina, in particolare dal museo vivente del Parco archeologico Valle dei Templi, tra le quali: alaimo, albanisa, amara, aragona, baiamonte, bari flore (bari, grossa, bari nostrana), belvedere, calamonaci, caluriedda, cuscienza, cuti, fra giulio, giuliana, la greca, licata, pizzuta, texas, zicari, zu’ pallinu.
Cosa sia il il Muma – Museo della Mandorla lo ha spiegato Carmelo Muratore: “Il nostro museo vanta un percorso alla scoperta della storia del mandorlo, delle sue proprietà, della raccolta e della lavorazione, fino all’utilizzo del frutto in pasticceria e più in generale in cucina, passando dalla testimonianza di alcuni strumenti legati alle fasi di lavoro fino ad arrivare all’esposizione del dolce locale, l’agnello pasquale, il cui prestigio è ormai noto nel mondo”.

Il museo si propone come contenitore in continua evoluzione volto a far scoprire, la qualità e la bellezza della mandorla presente in Sicilia con varietà uniche al mondo.
Ma c’è di più: “Siete un gruppo di amici? Una famiglia? La nostra cucina è uno spazio dedicato alla convivialità dei sapori, un vero e proprio melting pot della dieta mediterranea che funge da scenario (in collaborazione con l’associazione GoSicily: cook, eat, explore, guidata da Annalisa Pompeo) ad un itinerario di ingredienti biologici a km zero e di stagione – dice il presidente Salvatore Mongiovì – Ogni ospite verrà accompagnato verso un viaggio sensoriale alla scoperta delle varietà tipiche locali e attraverso corsi di cucina siciliana, percorsi enogastronomici e laboratori didattici rivolti a ogni tipo di pubblico e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Basta scegliere la formula con la quale intrattenersi a tavola in nostra compagnia.”. Alla fine i partecipanti alla all’evento di ieri hanno pure potuto godere di una vista panoramica della città di Favara e ammirare i tetti del centro storico dall’ampio terrazzo dell’antico palazzo che ospita il Museo e che era in origine una rivendita di mandorle del primo Novecento.
Elio Di Bella