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I paesi della provincia di Agrigento: Racalmuto

4 Febbraio 2022 //  by Elio Di Bella

Furono gli Arabi a dare a Racalmuto questo nome. Rahal Maut può essere tradotto “villaggio diroccato”, perché sorgeva sopra le rovine di un altro antico paese, forse di origine sicula o colonia agrigentina.

Gli Arabi si stabilirono qui con piccoli nuclei di coloni, dediti all’agricoltura. Sorgeva infatti su una vallata fertile e irrigata da acqua abbondante. Probabilmente il piccolo villaggio era difeso da un Castello. Il geografo Edrisi ne situa infatti proprio uno dove sorgeva Racalmuto. Nel 1038 il Castello fu espugnato dai Bizantini e nel 1087 dai Normanni, che rasero al suolo il villaggio.

Il conte francese Roberto Malcovenant, che seguiva i Normanni in Sicilia, venne nominato barone di Racamuto. Successivamente la terra di Racalmuto venne concessa alla famiglia Barrese che eresse nel 1229 l’importante fortezza del Castelluccio per meglio difendere il paese. Dopo la guerra del Vespro, gli Aragonesi quindi li spogliarono i Barresi dei loro domini che vennero concessi qualche anno dopo alla famiglia Chiaramonte.

A seguito del matrimonio di Costanza Chiaramonte con il marchese Antonio Del Carretto, nel 1307 Racalmuto passò a questa famiglia. Ma l’antico paese non esisteva più e il luogo dove prima sorgeva era stato chimato Casal Vecchio.

Una grave pestilenza nel 1355 decimò la popolazione, ma la città risorse nel 1400 grazie ai provvedimenti di Matteo Del Carretto. Il Castello venne restaurato e tornò ad essere abitato. Nel 1503 un avvenimento religioso scosse la vita del paese: la venuta della Madonna del Monte. Una tradizione mariana che rimarrà nel cuore dei fedeli.

Sino al 1576 Racalmuto fu dominio baronale, ma dall’anno successivo divenne Contea e alla fine del XVI secolo contava oltre quattro mila abitanti. Si arricchisce di conventi, monasteri, chiese, collegi, ed ha anche un ospedale. Il maggior tempio viene dedicato all’Annunziata.

Nel 1600 fiorisce l’opera artistica dell’artista racalmutese Pietro D’Asaro (il monocolo racalmutese). Nel 1700 la decadenza di Racalmuto fu molto evidente e dovuta a soprusi e tasse esose. Passò alla nobile famiglia Gaetani (1739) e un secolo dopo a quella dei Requienses.

Nel secolo scorso divenne un importante centro minerario ed ebbe un certo incremento anche l’industria del sale. Oggi conta abitanti, è cresciuta l’attività agricola, e decaduta quella mineraria. Ha dato i natali allo scrittore Leonardo Sciascia.

Categoria: Storia ComuniTag: agrigento, provincia di agrigento, racalmuto

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