L’origine di Campobello di Licata è certamente posteriore al 1400. Il nome del feudo su cui sorse il paese è presente per la prima volta in documenti del 1408 dove si indica come terra soggetta, sotto Federico II d’Aragaona, a Simone Matteo o de Mattina.
Dagli stessi atti si rileva inoltre che passò a Sancio Daxe o Dexeo e nel 1430 a Marino de Matina, che ebbe concesso il feudo di Campobello di Licata (Campus bellus) dal re Alfonso, dinanzi al quale s’impegnò a prestare servizio militare “more francorum”. La baronia dei de Matina ebbe lunga vita. Passò per successione di diverse generazioni sempre a questa stessa nobile famiglia almeno fino a tutto il XVII secolo. Il feudo venne edificato nel 1681 quando Raimondo Ramondetta di San Martino ottenne la licenza populandi con l’acquisto del mero e misto impero.
Numerosi cataclismi di varia natura ostacolarono però e ritardarono il popolamento. Col censimento del 1710 vi si potevano contare 212 abitanti e 113 case. Nel 1692 aveva ottenuto l’investitura Giovanni Maria San Martino Ramondetta, uomo molto dotto, che ebbe anche le supreme dignità. Venne edificata la Castellania e accanto ad essa la Chiesa Madre.
Campobello di Licata appartenne sino alla fine del 1700 alla famiglia Sammartino, ma intanto nel 1786 aveva iniziato i primi passi verso l’istituzione dei nuovi ordinamenti amministrativi che rimasero in vigore fino all’abolizione del sistema feudale.
Nel 1861 contava 5.835 abitanti, oggi oltre 10 mila. Il suo territorio si estende su una superfice di circa 80 metri quadrati. Sono in attività alcune miniere, ma la propduzione principale è quella agricola.