Lì 4 Dicembre 1871
“Ieri verso le ore 2 pomeridiane in una stanza di questo ex Convento di S. Francesco d’Assisi, questo Sig. Macaluso Vincenzo fu Angelo da Canicattì, riuniva circa N 60 dicenti operai da questa, onde volerne impiantare la Società in Canicattì. Egli dopo aver fatto a quella adunanza un breve discorso della istituzione di tale Società, la si scioglieva e così ognuno ritornava alle proprie case.
Intanto si fa osservare che Canicattì essendo un Mandamento dedito interamente all’agricoltura, non avendo fabbriche od opifici di sorta, scarseggia molto di operai, e quindi difficilmente, per non dire impossibile, potrà stabilirsi ed avere incremento una tale società, quantunque da quanto sinora si è potuto rilevare, si crede che vi siano circa 80 affiliati, la maggior parte dei quali tutta gente illetterata e di nessun conto, che va all’idea che facendo parte di detta Società, questa dovrà provvedere al loro bisogno e mantenimento, senza che si addicessero a lavoro o prestassero l’opera loro.
A quanto pare, lo scopo del sig. Macaluso nel voler mettere in campo in Canicattì tale società, della quale non dovrebbe sconoscere la difficoltà per essere un naturale da questa, fosse quello di un partito di affiliati, onde poi nella ricorrenza di Elezioni Politiche ottenere dei voti per Deputato al Parlamento, ove ha le sue aspirazioni, e così mettendosi all’estrema sinistra o ingolfandosi nell’anarchia, far continua opposizione al governo
Si partecipa tanto alla S.V. Ill.ma per la superiore intelligenza; non tralasciandosi dallo scrivente di indagare sull’andamento di detta Società, il quale ne darà in seguito motivo a […] delle mene sovversive, ne denunzierà, e ne renderà informata la S.V. Ill.ma. Il Delegato Lalumia” (In Archivio di Stato di Agrigento).