
Villa Garibaldi ad Agrigento, venne chiamata in origine “Maria Teresa” e , dopo il ’60, prese il nome di “Villa Garibaldi”.
Era una villa abbastanza grande con i viali semicircolari ai due lati della collina e con un ampio ingresso adornato da un mezzo busto di Empedocle, e da statue di marmo rappresentanti le quattro stagioni (dono del Principe di Aragona).
Nel punto più alto della collina, intorno agli anni ’30, c’era uno spiazzo con una gabbia di ferro al centro, che ospitava una scimmia; ai lati dello spiazzo trovavano posto dei sedili di dura pietra per lo più occupati da “coppiette”, che vi trovavano rifugio per evitare le vie della città; e vi si vedevano seduti anche giovani studenti, provenienti dai paesi vicini, impegnati allora a scuola anche nelle ore pomeridiane: era un luogo tranquillo per divorare un piacevole panino.
Molto alberata e ricca di verde si presentava la villa, che godeva dell’appassionata cura di un “villeri” di apprezzate capacità, a cui il Comune aveva dato a godere una piacevole casetta, posta quasi di fronte all’ingresso e separata da questa dalla via S. Vito, allora allo stato naturale, che aveva il suo inizio accanto all’attuale palazzo dell’ex Super Cinema.
La villa da più di 50 anni non esiste più, travolta dall’inopportuna costruzione di un palazzo per il personale del Genio Civile, e poi dalla prepotenza del cemento.