La costruzione di una centrale nucleare sarebbe prevista da una mappa segreta concordata da Calenda e il centro-destra secondo Europa Verde
Viene rilanciata con evidenza oggi l’ipotesi che una delle centrali nucleari da costruire in Italia in un prossimo futuro sorgerà a Palma di Montechiaro, a pochi chilometri dalla Valle dei templi di Agrigento. Ne è certo il portavoce dell’associazione Europa Verde, Angelo Bonelli, secondo cui sono 14 i siti, da Nord a Sud, Sardegna e Sicilia comprese, dove «Calenda, Berlusconi, Salvini e Meloni con molta probabilità realizzeranno le loro centrali nucleari».
Le località individuate per ospitare le centrali nucleari, secondo Angelo Bonelli, sarebbero,: Torino Vercellese, Caorso, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano. Si tratterebbe di impianti nucleari di quarta generazione, che come è noto è una innovazione ancora allo studio e non disponibile nell’immediato.
Non è la prima volta che lo spettro di una centrale atomica incombe sui cittadini di Palma di Montechiaro e sulla Sicilia E’ dal 2007 che si sostiene che uno studio del CNR individuerebbe tra vari probabili siti nei quali istallare una centrale nucleare il territorio di Palma di Montechiaro, ritenendolo sito idoneo perché vicino al mare e privo di problematiche di carattere sismico.
A Palma si ricorda ancora una simbolica protesta a cui parteciparono diverse migliaia di cittadini: una catena umana lunga diversi chilometri.
In parlamento i deputati della sinistra Capodicasa e Li Causi intervennero sottolineando che “ il territorio di Palma di Montechiaro, confinante con quello di Agrigento, è un territorio ad alta vocazione turistica non solo per le emergenze archeologiche, rinomate nel mondo, ma anche per quelle ambientali e paesaggistiche; l’insediamento di una centrale nucleare in quell’area, ne muterebbe, nella percezione generale, l’attrattività turistica e culturale; le centrali nucleari richiedono, per il loro funzionamento, considerevoli risorse idriche e che quelle zone sono tristemente conosciute per la cronica carenza d’acqua, sia per uso irriguo che per uso potabile; nelle città di Palma di Montechiaro, Agrigento, Licata e nei comuni limitrofi le popolazioni sono sottoposte ad un «razionamento idrico», con turni di distribuzione di poche ore la settimana e nel periodo estivo la fornitura di acqua, sovente, è limitata a poche ore ogni due o tre settimane”.
Il CNR fece sapere allora di non occuparsi di centrali nucleari, dopo le proteste che la notizia aveva suscitato nel 2007, quando tra l’altro quello di Palma Montechiaro veniva indicato come l’unico sito siciliano.
E anche oggi i leader del terzo polo e del centro destra smentiscono di avere concordato e messo a punto una mappa segreta con 14 possibili siti, sparsi in tutta Italia, dove costruire centrali nucleari.
La mappa in questione sarebbe stata ricavata da vecchio programma nucleare pre-referendum sulla base di alcuni criteri tra cui la disponibilità di grandi quantità di acqua per raffreddare i reattori.
Un programma che si diceva era legato al piano energetico italiano di quindici anni fa.
Accadde poi che nel 2009 Il Consiglio dei ministri aveva dato via libera ad un decreto legislativo che specificava i criteri per l’individuazione dei siti dove costruire le centrali nucleari secondo il nuovo programma italiano per il ritorno all’atomo. Secondo Italia dei Valori il piano includeva una centrale nucleare a Palma di Montechiaro. Poi tutto svanì nel nulla. Adesso, in piena campagna elettorale, torna la questione dei siti italiani dove realizzare le centrali nucleari, tra certezze degli ecologisti e smentite del centro destra.