Il principe di Cattolica Don Francesco Antonio Bonanno e Moncada nella qualità di erede universale beneficiato di Don Giuseppe Bonanno e Branciforti principe di Cattolica di lui genitore con domanda presentata sotto il di undeci marzo 1842, ha esposto, che per i segnalati servigii prestati dal regio consigliere Gilberto Isfar, e per le ingenti spese fatte nell’assedio di Atene Maddaloni, il re Alfonso con diploma del 25 novembre 1422, esecutoriato in Sicilia li 10 settembre 1425, gli concesse la facoltà di poter popolare il territorio di Siculiana, precedentemente concessogli, costruirgli un castello, cingere la città di mura, gli concesse pure la giurisdizione civile, e il diritto di esigere in perpetuo per esso, i suoi successori, dagli abitanti i dazii e le gabelle, e riscuotere i dazii del porto di Siculiana.
Che con altro diploma dell’11 gennaro 1438, esecutoriato in Sicilia li 20 giugno di esso anno, lo stesso re Alfonso enunciando di avere al suddetto Gilberto Isfar, ed ai suoi eredi, e successori concesso tutte le gabelle di mare, e di terra spettanti alla regia corte sul castello, e caricatore di Siculiana, e dubitandoci di non essere inclusa la gabella cosiddetta delle quintalate, gliela concesse espressamente.
Che in seguito con altro regio diploma del 25 febbraro 1447 enunciandosi i segnalati servigii prestati dal suddetto Gilberto Isfar, e di avere a sue spese fabbricato una torre, un castello, ed il monologhi in Siculiana vicino Girgenti a vantaggio del Regio Erario, enunciandosi pure le concessioni dal medesimo precedentemente ottenute li 14 agosto, 10 dicembre 1420, 26 novembre 1422, 16 marzo 1425, 21 ottobre 1433 e quella del 1434, lo stesso re Alfonso, confermando tutt’i sopradetti privilegi concesse al mentovato Giberto Isfar, ed ai suoi eredi successori la Portulania del caricatore di Siculiana, la facoltà di ivi eligere il Vice-Portulano, ed il dritto di estrarre in ogni anno da detto Caricatore la quantità di salme 2500 strumenti ed altri cereali franchi di dritto, e dazio imposto, ed imponendo, perché fatta detta concessione a titolo oneroso.
Che in questo Diploma dichiarò il Re, che se riferito di Isfar ed i suoi successori risentissero qualunque molestia sui dritti come sopra concessi dovevano esser loro restituiti li due mila cinquecento fiorini d’aragona, le altre somme pagate alla Regia Corte, e fossero indennizzati di tutte le ingenti spese fatte nella fabbrica del Molo, e nel castello di Siculiana.
Che lo stesso re Alfonso poi in un altro Diploma del 18 novembre 1452, facendo menzione di essere stato concesso a Gilberto Isfar, ed ai suoi successori il dritto estrarre dal caricatore di Siculiana salme 2500 di cereali e 1000 q di cacio franchi di dazio, e qualunque dritto, pretendendo il Regio Fisco sostenere di essere stata personale tale concessione cioè di potere il detto di Isfar estrarre in franchigia le proprie produzioni, e di non poterne trasferire ad altri il dritto, il prelodato Sovrano gli concesse espressamente la facoltà di poter estrarre le dette tratte, e quintalate non solo al detto d’Isfar, e suoi successori, ma anche a qualunque compradore che avrebbe causa dagli stessi, con poteri anche estrarre le altrui vettovaglie nella detta quantità in franchigia.
Che la Baronia di Siculiana di unita ai sopraddetti dritti concessi a Giberto Isfar passò in seguito per dritto successorio nella famiglia Bonanno dei Principi di Cattolica, e gl’ individui della stessa ne sono stati nel continuo, e legittimo possesso, avendone dalla regia corte in ogni passaggio ottenuto le investiture sino all’ultimo Prinipe D. Giuseppe Bonanno Branciforte, che se ne investì li 9 luglio 1798.
testo ripreso dal Giornale dell’Intendenza di Girgenti novembre 1842 pag. 218