• Menu
  • Skip to right header navigation
  • Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina

Before Header

Agrigento Ieri e Oggi

Header Right

  • Home
  • In 5 Minuti
  • Agrigento Racconta
  • Attualità
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana
  • Storia Agrigento
  • Storia Comuni
  • Storia Sicilia
  • Storia Italiana

Header Right

  • Home
  • In 5 Minuti
  • Agrigento Racconta
  • Attualità
crollo di un tetto

Muore un giovane ad Agrigento travolto dal crollo dell’abitazione. Un camion sbaglia manovra e scarica sul tetto della casa il suo carico

28 Gennaio 2017 //  by Elio Di Bella

Camion abbatte un muro che cade sul  tetto di una casa e uccide un giovane agrigentino

Una gravissima sciagura si è verificata alle ore 8,20 di stamane 12 dicembre 1955  in un vicolo retrostante la centralissima piazza Cavour, causando la morte di un giovane diciottenne.

Un camion, Alfa Romeo ottocento,   transitando per la via Picone carico di materiale da costruzione che doveva essere scaricato in un vicino cantiere,  nell’intento di scansare un asino proveniente da senso inverso, si portava tutto sulla sua destra fino all’estremo limite della strada, strettissima e tortuosa delimitata da un muro alto 2 m.

Il muro, urtato dal parafango anteriore destro precipitava, per la lunghezza di 12 m, per lo strapiombo alto 30 m nel sottostante vicolo dove, addossata alla roccia, si trovano alcune costruzioni. Una di queste costruzioni formata dal piano terra e della prima elevazione era stata data in affitto tempo fa alle famiglie Coppola e Modica. L’enorme massa di materiale, franando e precipitando si riversava con un sinistro boato su una parte del tetto della casa. Mentre il tetto dell’appartamento abitato alla famiglia Coppola veniva appena sfiorato da masse di detriti, il tetto dell’appartamento del Modica veniva completamente investito. In quel momento il diciottenne Modica Giuseppe di Calogero da Agrigento si trovava ancora a letto, mentre la madre, Piraneo  Giovanna di anni 35 era intenta  in cucina a riempire la brocca dell’acqua.

vigili recuperano il corpo del giovane morto

Per un momento un immenso soffocante polverone ha coperto con un velo sinistro il luogo della sciagura. Al boato alle prime grida dei malcapitati , quanti si trovavano in piazza Cavour nel vicinissimo viale  della vittoria, accorrevano per rendersi conto di quanto avveniva. Tra i primi ad accorrere il signor Attilio Mazza seguito dei geometri del genio civile Tonsi e Bruccoleri i quali incuranti del pericolo per il continuo  rotolare dall’alto di materiale di detriti, equilibrandosi sull’immane cumulo  di macerie, raggiungevano la prima elevazione per prestare aiuto agli infortunati.

Sopraggiungevano frattanto alcuni vigili del fuoco della vicina caserma e, con l’aiuto di altri volenterosi, traevano in salvo la signora Piraneo che presentava ferite al viso agli arti inferiori. Mentre la donna veniva fatta trasportare all’ospedale civile per ricevere le cure necessarie, sotto un cumulo di macerie veniva rinvenuto il Modica in condizioni pietosissime con il torace quasi schiacciato. Il povero giovane decedeva mentre veniva trasportato all’ospedale ben maggiori conseguenze ed un maggiore numero di vittime avrebbe potuto oggi registrare la cronaca se il camion, invece di restare in bilico con la ruota laterale destra sul precipizio fosse caduto nel sottostante vicolo.

I danni materiali ammontano a parecchi milioni di lire. Due macchine una cinquecento C e una 600 che si trovavano nel garage della casa sinistrata  sono state letteralmente schiacciate.

il disastro

Alla signora Piraneo i medici dell’ospedale civile hanno riscontrato contusioni varie agli arti inferiori e una  ferita lacero contusa nella regione parietale destra e choc traumatico; salvo complicazioni, sono state giudicate guaribili in cinque giorni. Sul luogo del disastro si sono recati immediatamente dopo il fatto il prefetto, il questore e altre autorità che hanno portato alla famiglia Modica così duramente provata il conforto della loro solidarietà. Dopo le constatazioni di legge il camion con una difficilissima delicata manovra è stato rimosso dai vigili del fuoco al comando dell’ingegner Barberi. Per tutta la giornata un enorme folla stanziato sul luogo del sinistro.

La prefetture l’ente comunale di assistenza hanno disposto l’erogazione di un sussidio a favore delle vittime della sciagura.

Giovanni Nicosia

giornale di sicilia 13 gennaio 1955

Categoria: Agrigento RaccontaTag: agrigento, giornale di sicilia, incidente mortale

Post precedente: « Agrigento, una stampa di due secoli fa del piano fuori Porta di Ponte
Post successivo: Agrigento, la straordinaria collezione archeologica del barone Giuseppe Giudice »

Footer

Copyright

I contenuti presenti sul sito agrigentoierieoggi.it, dei quali il Prof. Elio di Bella è autore, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.

Privacy

Questo blog rispetta la normativa vigente in fatto di Privacy e Cookie . Tutta la docvumentazione e i modi di raccolta e sicurezza possono essere visionati nella nostra Privacy Policy

Privacy Policy     Cookie Policy

Copyright © 2023 Agrigento Ieri e Oggi · All Rights Reserved