Naro, S. Agostino: fondazione non determinabile, da porsi forse all’inizio del secolo XIV quando Naro era feudo dei Chiaramonte; nel 1415 ebbe la donazione di 65 salme di terra. All’inizio chiesa di S. Spirito fuori le mura. Chiesa e convento ricostruiti nella seconda metà del ’500, ma non finiti nel 1650. Era uno dei pochi conventi agostiniani che aveva buoni possessi terrieri in conduzione diretta, molti i censi perpetui e bollari.
Caltabellotta, SS. Nunziata: fondazione non determinabile perché le scritture furono bruciate durante la peste, esistono solo contratti del 1410. Nel 1650 il convento, come tutto l’abitato, era posto alle falde di una montagna; i frati coltivavano il baco da seta e avevano una “conciaria di coira”. Scudi 450 su 500 provenivano da censi bollari e messe; generi vittuali provenivano da terreni coltivati direttamente; la chiesa aveva 10 cappelle, organo grande e campanile con 3 campane. La relazione porta l’elenco particolareggiato delle ricche suppellettili e degli oggetti d’argento.
Sciacca, S. Agostino: prima citazione del convento negli atti Capitolari del 1432, posto ad un miglio dalla città nella chiesa di S.M. La Raccomandata. Nel 1481 la confr. di S. Barnaba concesse la chiesa ad un terzo di miglio dall’abitato vicino all’ospedale degli incurabili, dove i frati vivevano in miseria tanto da pigliare a prestito 80 scudi per comprare gli alimenti necessari; vi rimasero per non perdere un legato di 57 scudi annui, lasciato nel 1623 da D. Bartolomeo Tagliavia. Che tristezza nel leggere questa relazione del 1650 di una pacata esposizione di estrema povertà sopportata con profonda rassegnazione.
Sambuca, S. Barnaba: posto nell’abitato con 10 camere; nel 1640 si era iniziata la nuova chiesa rimasta a mezza fabbrica; molto povero, unici introiti dall’affitto di alcune casette, da censi e da una messa celebrata fuori convento
Licata, S. Margherita: convento poverissimo, situato fuori le mura vicino alla marina. Nel 1650 il convento era costituito da 4 camerette e due per i servizi; l’elemosina più importante di 20 scudi l’anno era data dal Caricatore.
Burgio, S. Leonardo e S. Lucia: fondato da D. Tommaso Gioeni e Cardona il 9 aprile, ind. X, 1612 con atto in notar Catalanova di Chiusa, posto nel quartiere del castello o di S. Leonardo. Chiesa molto piccola (lunga 4 canne), convento di 4 camere. I frati vivevano unicamente di elemosine di frumento, pane e vino questuati.
Girgenti, S. Adriano: situato in un bosco a 4-6 miglia da Burgio, Palazzo Adriano e Chiusa, vicino ad una grotta dove per tradizione era vissuto l’eremita S. Adriano. Colà viveva un gruppo di eremiti, autorizzati dal vescovo Antonio Lombardo, il 22 ottobre, ind. XIII, 1584, a costruirsi la chiesa e il convento. Nel 1650 la chiesa aveva tre altari, il convento era in costruzione, fabbricato dagli stessi frati. Vivevano miseramente di questua e dei frutti della terra lavorata da loro stessi; non consumavano carne o pesce.
Bivona, S. Maria dell’Oglio: situato a tre miglia dall’abitato vicino alla fiumara di S. Margherita, dove dal detto fiume “scaturisce oglio nero odorifero”, che sanava gli infermi. La chiesa fu concessa dalla confr. omonima con atto pubblico in notar Giacomo d’Alessandro del 28 agosto, ind. XII, 1614. Nel 1650 la chiesa aveva tre altari, campanile con 2 campane; i frati abitavano in 7 camere a primo piano e 13 a piano terra. Come infermeria utilizzavano due stanze e servizi insieme con la chiesa di S. Rocco concessa dalla confr. il 24 novembre, ind. III, 1619 in notar Giuseppe Francesco Costa. Vivevano di questua e di elemosine.
Cattolica, S. Giovanni Batt.: chiesa concessa dalla confr. del Purgatorio. Nel 1650 chiesa con 2 altari e convento con 5 camere; introito da elemosine e terreni.
Racalmuto, S. Giuliano: situato vicino alla Porta principale, chiesa concessa dalla omonima confr. l’8.7.1621. Nel 1650 chiesa con 7 altari e una tela di S.M. della Cintura di Pietro d’Asaro detto il Monocolo; convento con 7 celle e altre in fabbrica. Introiti da censi e questua insufficienti al fabbisogno, per cui compravano molti generi di prima necessità.
Cammarata, S. Agostino, fondato da D. Francesco Branciforte padrone della Terra; chiesa costruita per lascito di un devoto, convento in fabbrica. Maggiore introito da questua e messe.
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