Una violenta fermata mi da subito la sensazione che il viaggio è finito. Sono a San Leone, stazione balneare di Agrigento, non appena arrivati si ha immediatamente l’impressione di trovarsi in un spiaggia dove tutto si è preparato per mitigare il caldo africano che in questo mese di agosto delizia questo litorale.
Come sempre si incontrano agrigentini che trovano qui tutto il conforto per un mese di villeggiatura.
A chi cerca un ristoro per le sue fatiche quotidiane danno il godimento di una vita spicciola e semplice che sfugga alle formule sociali dell’etichetta per saziarsi di tutti i conforti della spiaggia, che offre oltre ad un morbido pavimento di sabbia la magnificenza dei suoi policromi tramonti che la natura ha benevolmente prodigato.
Davanti al posteggio dell’autobus si erge lo chalet, ove viene anche gestito un ristorante per satisfare alle bramosie fameliche dell’avventizia (…); vi ha pure un bar e vengono ivi servite bibite e birra; la sera ivi si riuniscono le famiglie più cospicue per scambiare qualche parola e per godere la freschezza marina.

Di fronte allo chalet sorgono le ville che offrono una varietà di stili dovuta alla massima parte alla conoscenza architettonica del costruttore ed ai gusti del proprietario offrendo una policromia di colori quale risultante delle bizzarrie della loro fantasia.
Queste abitazioni si animano quasi ogni sera chi al suono di un grammofono oppure di una radio, si attenua l’eleganza senza la tortura del colletto duro e dell’abito di società poco adatti ai rigori del caldo.
Riunioni a carattere familiari risentono della dimististichezza che subito si stabilisce tra i villeggianti e sono indice di gradita cordialità e di scambio di cortesia.
Fuori sino a tarda ora passeggiano le fanciulle, alcune ricordano le tribolazioni subite dai professori durante l’anno, altre raccontano le vicessitudini della vita che si svolge al centro perchè c’è sempre qualcuna che ha fatto una capatina in città. Chiacchierano sui fidanzamenti già all’ordine del giorno analizzando la posizione economica dei pubendi. Poi la discussione verte e diventa veramete accesa (oh! fragilità femminile) sugli acquisti fatti da poco, sulle varie tinte di stoffa da vesti. Si parla spesso di balli e si ricorda il circolo Empedocleo dove forse era nato un flirt foriero di felicità coniugale…
Il sesso maschile è rappresentato in massima parte di impiegati. Sono sempre i soliti che fabbricano uno sguardo voluttuoso sulle fanciulle che sono sempre in attesa di amori oppure che colgono lo sguardo appassionato di un impertinente innamorato che intende interrompere la relazione posta precedentemente e ne indicano sempre dei commenti di carattere saporoso specie su qualche signorina.
San Leone stazione balneare, Corriere agosto 1932 anno I numero 3