Agrigento: proprietari e contadini alla fine dell’Ottocento
Un rapporto della Camera di Commercio ed arti di Girgenti di fine Ottocento sulle condizioni delle classi lavoratrici nella provincia così distingue i proprietari e i contadini nelle varie categorie in cui si dividevano:
” 1) Si hanno proprietari dei latifondi, che non risiedono nei Comuni ove stanno agglomerati i contadini;
2) Proprietari di latifondi che risiedono nei detti Comuni;
3) Proprietari di poderi che li coltivano direttamente;
4) Proprietari di poderi che li fanno coltivare da fittaiouoli o mezzadri;
I contadini si dividono pure in quattro categoria:
1) Proprietari della casa di abitazione e di piccoli poderi;
2) Proprietari di una casa di abitazione e di un piccolo capitale in denaro, sementi ed animali da lavoro;
3) Proprietari della sola casa di abitazione;
4) Ed infine braccianti o lavoranti giornalieri che non hanno nè terra nè casa.
I proprietari della prima categoria non hanno alcun rapporto
coi contadini, perchè cedono i loro latifondi in affitto a borgesi, contadini divenuti ricchi mercè il lavoro e l´economia, o a persone che fanno delle affittanze agrarie una industria speciale.
Per i proprietari suddetti adunque, sono i borgesi e gli industriali agricoli che hanno rapporto diretto coi contadini, perchè costoro cedono in subaffitto, a mezzadria o a terraggio, le terre prese in affitto, a quei contadini che possono dar
garanzia del puntuale adempimento delle obbligazioni relative, riserbando taluno di essi una parte dei latifondi per coltivarla direttamente per mezzo di braccianti a giornata.
Ora i rapporti tra i borgesi ed industriali, ed i contadini delle tre prime categorie sono molto diversi, dappoichè dipendono dal tornaconto e dall´avidità di guadagno del fittuario, salve sempre le eccezioni, dacchè vi sono anche tra i fittuarii persone, che sanno temperare l´utile proprio coi bisogni altrui.
I proprietari della seconda e quarta categoria, salve le dovute eccezioni, conservano rapporti buoni coi contadini, ma in misura inferiore con quelli delle prime tre categorie, cioè, con coloro che fanno da fittaiuoli, mezzadri, o terraggieri.
Finalmente i proprietari delle terza categoria hanno migliori rapporti coi contadini, verso cui mantengono scrupolosamente i patti del contratto di lavoro.”