La provincia di Girgenti rappresentata in questa carta di Benedetto Marzolla, edita a Napoli nel 1853.
Ecco come il Marzolla descrive il territorio del Valle di Girgenti:
«Le montagne che stendonsi per tutta questa Provincia, sono diramazioni della catena delle Madonie; sono di media altezza. Trovansi due colline che formano volcani aerei, l’uno, detto Maccaluba, tra Girgenti e Aragona, l’altro presso il monte Bifara tra Cattolica e Cianciana.
Compongono essi dei coni troncati di fango, innalzati da sotterranee correnti di gas idrogeno e di acido carbonico; odonsi spesso de’ fragori interni, e l’acqua che ne zampilla, trae seco dei globetti di pietrolio di un’odore bituminoso. I terreni in generale sono, o argillosi, o marnosi, o calcarei cretosi, o arenosi e conchigliferi; presentano buoni pascoli e boschi di maestose quercie, elci e frassini. I campi sono ridenti e sparsi a profusione di incantevoli giardini, vigneti, oliveti, di ortaggi e di agrumi.
I principali prodotti sono: grano in quantità, orzo, fave, mandorle, olio, vino, sommacco, carrube, soda, zolfo, erbe medicinali. Tra i molti e buoni pesci del mare trovasi non di rado lo storione. La Provincia è ricchissima in miniere di zolfo che rinvengonsi ne’ territori di Girgenti, Favara, Aragona, Comitini, Grotte, Racalmuto, Palma, Casteltermini, Cianciana. Il sale fossile trovasi presso Racalmuto, Cianciana, Cammerata, Cattolica. Presso Villafranca vi sono belli marmi sgreziati di bianco e rosso, ed in diversi luoghi belle agate di vari colori, alabastro e diaspri.
Sulla sommità del monte Calogero (ant. Cronio) nelle vicinanze di Sciacca esistono le antiche terme Selinontine, le quali sono recentemente state ristorate pel comodo degli ammalati; mantengono esse tuttora la fama della grande loro efficacia in varie malattie. Al piede di detta montagna scaturiscono quattro sorgenti di acque minerali diverse, cioè sulfuree calda e fredda, purgativa, glutinosa calda e salsa. Altre sorgenti di acque svariate trovansi presso Comitini, Cammerata, Casteltermini e Bivona.»
La carta include inoltre le isole di Lampedusa e Linosa e l’isolotto di Lampione. A questo proposito, è da ricordare che il 22 settembre 1843, il capitano di fregata Bernardo Maria Sanvisente aveva preso possesso delle isole di Lampedusa e di Linosa, acquistate da Ferdinando Il di Borbone. Secondo il Marzolla:
«le isole di Lampedusa e Linosa formano una colonia separata. Per l’amministrativo non appartengono a nessuna provincia, ma dipendono direttamente dal regio delegato il Sig. Procuratore G. della G. C. dei Conti, che ne porta e dirige l’Amministrazione. L’Intendente di Girgenti è solamente appoderato pei pagamenti. Pel giudiziario sono sotto la giurisdizione del giudice di Licata, come Giudicato più vicino. Per lo stato civile si appartengono al R. Procur. di Girgenti.»
Per completezza è opportuno citare anche la carta di Gabriello De Sanctis, “Pianta della Provincia di Girgenti”, tratta dall’opera “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” stampato a Napoli in tre diverse edizioni dal 1840 al 1856.
4.3. Dati demografici
I dati demografici ci danno una indicazione sulla popolazione e di conseguenza sui potenziali volumi di scambi epistolari, sia di tipo amministrativo che privato, tenendo in debito conto le forti percentuali di analfabetismo dell’epoca.
Nel 1819 la popolazione totale del Valle di Girgenti ammontava a 198.526 abitanti. Il comune di Girgenti aveva una popolazione di 12.780 abitanti, il maggiore dei comuni ad eccezione di Canicattì che in quell’anno ne contava ben 13.866.
In attesa di recuperare dati intermedi, la successiva sintesi statistica della popolazione dell’antica provincia di Girgenti è disponibile con la già citata opera dello Zezon del 1838. In essa è riportata una popolazione totale di 212.617 abitanti, aumentata quindi del 7% circa in 18 anni. Non è possibile allo stato attuale sapere però sulla base di quale rilevazione o censimento siano stati pubblicati i dati del 1838. Molto probabilmente essa fa riferimento ad un resoconto pubblicato dalla Direzione Centrale della Statistica in Sicilia, “Quadro della Popolazione di Sicilia sul finire dell’anno 1831, ragguagliata a quella del 1789”, edito a Palermo nel 1835.
Una informazione più precisa in questo senso ci viene dalle carte del Marzolla che nel 1853 riporta dei dati molto dettagliati. La popolazione totale ammonterebbe a 245.974 abitanti, quella del capoluogo è passata a 15.222 superata sempre da Canicattì che con 17.433 abitanti continua ad essere il comune più popoloso del Valle di Girgenti. Questi dati sono ricavati sulla base del censimento ufficiale del 31 dicembre 1851.
Come riportato poi dal Lo Jacono nel suo “Indice generale dei Comuni, sottocomuni, villaggi, borgate ed isole di Sicilia …” [D28] del 1856 (con dati demografici del 1853), la popolazione era leggermente salita a 250.795 abitanti.