Domenico Provenzani
Nacque a Palma di Montechiaro nel 1736. Il padre Calogero Rosario Provenzano (Palma, 1680-1749), fu un valente intagliatore del legno e mediocre pittore gli insegnà i primi rudimenti dell’arte. A 12 anni gli morì il padre e Don Ferdinando Tomasi si prese cura di lui. A 13 anni eseguì i primi lavori di pittura, chiamato da tutti “maestro”. Nel 1750 si trasferì a Palermo e divenne alunno prima del Serenario e dopo di Vito D’Anna.
A 20 anni sposò Filippa Scicolone dalla quale ebbe sette figli. Morì a Palma il 29 gennaio 1794 nella casa del padre. I suoi resti si trovano in una tomba sotto il Duomo. Di lui esistono opere a Palma (Collegio di Maria, Monastero, Purgatorio, Duomo), a Palermo (Museo Nazionale), ad Agrigento (chiesa di San Francesco, chiesa di Santo Spirito), Licata (chiese di Santa Maria del Carmelo e di San Domenico), a Naro (chiese di Sant’Agostino e di San Giovanni), a Mussomeli (chiesa di Maria dei Miracoli); altre opere appartengono a privati. Le sue opere migliori sono L’incoronazione di Maria Immacolata, San Girolamo (chiesa di Sant’Agostino a Naro); La Madonna del Giglio (proprietà privata, Mussomeli); L’Annunciazione (chiesa SS. Salvatore a Naro); La Pietà (proprietà privata ad Agrigento); La Madonna della Provvidenza (chiesa del Collegio a Palma).
Provenzani si ispirò prevalentemente a soggetti sacri.
La più importante caratteristica della sua arte è l’uso personale del colore, per aderire al verismo umano e naturalistico. La visione scenografica, che si manifesta nei suoi lavori, e la distribuzione equilibrata delle masse danno luogo ad una fusione armonica di figure e colori nello spazio.
Principali opere: XVIII secolo, Ciclo, pitture con tema l’Ordine domenicano: Apparizione di San Domenico a Papa Pio V, San Domenico coi Santi Pietro e Paolo, San Domenico mentre distrugge i libri degli eretici, la Madonna del Rosario, lo Stemma dell’ordine domenicano raffigurato da un cane con una fiaccola in bocca. Opere distrutte a causa del crollo del soffitto avvenuto nella notte tra il 16 e 17 gennaio del 1962 nella chiesa di San Domenico di Canicattì. XVIII secolo, Ciclo, dipinti raffiguranti Apparizione dei Santi Pietro e San Paolo Apostoli a San Domenico, Predica di San Vincenzo Ferreri, attribuzione d’opere custodite nella chiesa di San Domenico di Licata. XVIII secolo, Ciclo, affreschi parietali, opere realizzate nella chiesa del monastero femminile dell’Ordine benedettino di Palma di Montechiaro. XVIII secolo, Ciclo, affreschi delle volte, opere realizzate nella chiesa di San Giovanni Battista di Naro. XVIII secolo, Predicazione del Battista, dipinto su tela, opera custodita sull’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Battista di Naro. 1792, Ciclo, affresco della volta, opera realizzata nella chiesa della Madonna dei Miracoli di Mussomeli. XVIII secolo, Ciclo, due pale d’altare e, in sacrestia, il ritratto del domenicano padre Biondolillo, opere custodite nella chiesa della Madonna dei Miracoli di Mussomeli

























































