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Bir-el-Gobi

L’eroica resistenza dei ragazzi italiani a Bir El Gobi nella battaglia della Marmarica

20 Agosto 2017 //  by Elio Di Bella

battaglia di Bir-el-Gobi Giovani italiani in combattimento

 

Vengono ricordati come “i ragazzi di Bir-el-Gobi”: dal 2 al 6 dicembre 1941 questi duemila giovani volontari, tra i 18 e i 19 anni, riuscirono a contenere gli inglesi meglio armati ed equipaggiati facendo fallire l’operazione Crusader progettata dal generale inglese Cunningham, dando al generale alleato tedesco Rommel il vantaggio di consolidare l’assedio di Tobruk.

Bir-el-Gobi era un pozzo senz’acqua, incrocio di piste carovaniere nel deserto marmarico in Libia. Qui i battaglioni “Giovani fascisti” ebbero il battesimo di fuoco.

Dal 18 novembre al 9 dicembre 1941 infuria anche in questa parte della Libia la “battaglia della Marmarica”,  regione costiera dell’Africa nord-orientale, al confine tra Libia ed Egitto. La battaglia vede contrapposte l’VIII armata britannica e le forze italo-tedesche di Rommel. L’obiettivo degli inglesi è di liberare Tobruch dall’assedio tedesco.

Vi furono combattimenti senza sosta nel quadrilatero Tobruk, Bir-el-Gobi, Sidi-Omar, Solum. Gli inglese tentarono ogni genere di sortita da Tobruk con grande impiego di mezzi corazzati e blindati.

L’inviato Bruno d’Agostini su “Tempo” rivista del 9 aprile 1942 racconta : «C’erano due battaglie in una: quella delle colonne corazzate in un quadrilatero deserto che aveva cento per duecento chilometri di lato e andava da Tobruk all’Uadi-Halfaya, a Sidi-Omar, a Bir-el-Gob accanto quella di Tobruk, con i suoi 55 chilometri di linea intorno a Tobruk. La prima è battaglia di movimento. L’altra, di posizione. E tutte e due sono indissolubilmente legate. E le sorti dell’una pesano direttamente su quelle dell’altra. Le divisioni corazzate di fanteria dei generali Bastico e Rommel combattono contro un nemico per  uomini e mezzi numericamente superiore infliggendogli dure perdite e mettendolo, nel quinto giorno della battaglia, in grave crisi”.

Rommel è convinto di avere liquidato il 30mo Corpo d’armata del generale inglese Willoughby Norrie ed è pronto ad invaderei l’Egitto, ma non sa che gli Inglesi si stanno riorganizzando nel deserto lungo la pista che va  da El-Adem a Bir-el-Gobi. Gli inglesi dovettero però fare i conti con i giovani soldati italiani contro cui mandarono le truppe «di Salgari», gli indiani Mahrattasi Rajputana e i Cameron Highlanders, con i carri armati, sostenuti da  bombardamenti aerei. Per tre giorni e tre notti 2204 ragazzi  italiani dovettero resistere ad una pioggia incessante di fuoco. Moltissimi perirono ma riuscirono a bloccare il il 30mo Corpo d’armata del generale inglese Willoughby Norrie. Il 5 dicembre il comando italiano intercettò un messaggio della radio inglese:  «Bir-el-Gobi resiste».

Rommel si rese conto del pericolo che incombeva  alle sue spalle e ordinò alle sue truppe di affluire verso la ridotta eroica.

I ragazzi italiani non erano più nelle condizioni di reggere contro un esercito intero. Si sacrificarono in una epica resistenza  scrivendo una delle più grandi pagine di eroismo della guerra.

Grazia a loro  Rommel e i generali italiani poterono   ritentare poche settimane dopo di conquistare la Cirenaica, Tobruk e l’Egitto occidentale. Il 4 dicembre Rommel pertanto scatena un’offensiva Tobruk. Il sacrificio di quei ragazzi gli era stato utilissimo. Il 10 giugno 1942 conquista Bir Acheim  e il 15 giugno annuncia che la battaglia contro l’8a armata britannica è vinta.  A Tobruk  i carri della 21ma Panzer division entrano la sera del 20.  Rommel trionfa per qualche settimana; ma a fine anno le forze dell’Asse saranno sconfitte dagli Inglesi a El Alamein, la battaglia (24 ottobre-1 ° novembre) che decise il destino del conflitto in Africa.

Presto l’impresa dei  ragazzi di Bir-el-Gobi venne conosciuta, insieme alle altre  (a Buerat, Mareth, nella Pasqua di sangue dell’Akarit, a Takrouna e a Enphidaville), ma la loro leggenda rimarrà per sempre Bir-el-Gobi.

Caddero in 1388 sui 2204 volontari succedutisi nel glorioso reggimento. Gli Inglesi li elogiarono: erano stati il più bel reggimento contro il quale si fossero battuti in Africa.  A guerra finita anche De Gasperi e Togliatti avranno parole di grande elogio per gli eroici giovani italiani.

Elio Di Bella

 

 

Categoria: Storia ItalianaTag: seconda guerra mondiale

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