“Con uno sventolio di vessilli al fulgido sole di maggio ed uno scampanio di sacri bronzi, Agrigento ha salutato la fine delle ostilità e la caduta della macchina bellica teutonica che ha oppresso tutta l’Europa trascinando alla distruzione la nostra Italia.
Con la partecipazione di tutte le classi sociali dei lavoratori del pensiero e del braccio e con l’intervento di tutta la cittadinanza, Agrigento ha esultato per questo giorno radioso di vittoria degli eserciti alleati partecipando ad una riuscita manifestazione.
Formatosi un imponente corteo ha sfilato per le principali vie della città con bandiere nazionali e con stendardi dei vari partiti, portandosi poscia al palazzo di Governo ove dal balcone centrale il viceprefetto comm. Zaccaria ha parlato alla folla acclamante, dicendo che oggi è il giorno più bello, dopo tanto sangue e tanto sacrificio per il popolo italiano e pertanto l’Italia deve gioire, perché anch’essa ha combattuto e vinto a fianco degli Alleati. Ha terminato il suo discorso con un invito al grido di “viva l’Italia libera!”.
Con questa nota pubblicata il giorno 11 maggio 1945 un cronista del Giornale di Sicilia descriveva per i propri lettori la manifestazione con cui gli Agrigentini palesavano il proprio giubilo per la conclusione della seconda guerra mondiale.
Dopo l’invasione degli Alleati e la fine del fascismo si attendeva ormai solo la conclusione della guerra. Nella Città dei Templi erano ancora evidenti le ferite del bombardamento anglo-americano del luglio del 1943. Tremila agrigentini erano rimasti senza casa. Gli sfollati erano ancora tanti. Ma lentamente la vita era ripresa ed anche i partiti avevano avuto dagli anglo-americani l’autorizzazione a costituirsi. Salvatore Scifo era il commissario provinciale della Democrazia Cristiana. Il primo segretario della federazione provinciale comunista fu Giorgio Cresi, da Sambuca. Ma quando si votò per scegliere tra la Monarchia a la Repubblica ad Agrigento gli elettori diedero tremila voti alla Repubblica e 14.456 alla Monarchia. Nelle prime elezioni amministrative svoltesi il 30 aprile del 1946 la Dc trionfò e il primo sindaco fu il democristiano Giovanni Lauricella.
Elio Di Bella