L’attuale Chiesa di Santa Croce è stata costruita su una precedente chiesa medievale che esisteva accanto all’ospedale di Santa Croce, realizzato dai Chiaramonte. Alcuni documenti del sedicesimo secolo attestano la presenza della Chiesa di Santa Croce in quel secolo e la sua importanza sociale.
Si hanno notizie sulla Chiesa infatti anche attraverso atti notarili del 1534. Ma già nel 1530 la Chiesa era stata affidata ai Padri minimi, appena arrivati ad Agrigento. All’inizio del secolo XVII fu Parrocchia sino 1624, quando divenne filiale curata della Cattedrale.
Ma nel 1640 infatti risultava nuovamente tra le parrocchie della città ed era sotto la cura del Capitolo della Cattedrale. La Chiesa che oggi ammiriamo (salendo per la ripida scala che collega l’estremità della via Garibaldi all’antico quartiere di Santa Croce) è una realizzazione del secolo XVIII. Ciò significa che la Chiesa è stata rifatta almeno due volte.
E’ probabile che sia stata costruita dallo stesso architetto che ha realizzato la Chiesa di San Giacomo (che purtroppo è rimasto ignoto), come alcuni studiosi hanno rilevato paragonando la semplice e salda struttura della Chiesetta dedicata alla Croce Santa con le simili caratteristiche strutturali della Chiesa intitolata all’apostolo Giacomo.
La Chiesa di Santa Croce ha subito all’interno molteplici interventi anche negli ultimi tempi e presenta pertanto svariati stili ben amalgamati che la rendono comunque molto interessante ed originale. Il suo prospetto è molto semplice: due paraste angolari, sormontate da due capitelli dorici e dagli immancabili triglifi, si appoggiano su una cornice che a sua volta sorregge un campanile a tre archi. Il portale presenta linee molto semplici e sopra esso si trova una finestra. E’ ad unica navata, con il tetto a botte. Lungo le pareti laterali sono stati collocati due altari, contornati da ampi archi. Accostano gli altari alcuni archi minori policentrici.
Non sono molte le opere d’arte ma quasi tutte sono di artisti agrigentini. Segnaliamo in particolare un affresco raffigurante la Sacra Famiglia, dell’agrigentino Attilio Cortese – che nel 1940 ha decorato la volta e le pareti – e le urne con le statue del beato Matteo Cimarra, di Sant’Agnese e della Madonna delle Figlie di Maria, realizzate dall’agrigentino Calogero Cardella. Lo stesso artista ha restaurato la bella statua di Gesù e Maria. Nella cappella del Crocifisso (opera del XVIII secolo restaurata nel 1936 dal maestro Pisano) si trovano un reliquiario e sotto una statua di S. Francesco d’Assisi.
Nel presbiterio vi è un coro ligneo del secolo XVIII.
DI ELIO DI BELLA