di Gaetano Allotta
Per la sua magnifica posizione geografica, arricchita da bellissimi porti naturali, l’arcipelago Maltese ha richiamato verso le sue coste, fin dai tempi più antichi, i popoli più potenti, ma i legami con la Sicilia, sia dal punto di vista etnico, che commerciale, sono stati sempre intensissimi. I Fenici furono, secondo le ricerche storiche, i primi stranieri che occuparono quel territorio, facendone una base per i loro traffici con tutti i paesi rivieraschi del Mediterraneo, dove commerciavano i loro famosi oggetti di vetro e di bronzo. Vennero poi i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi, gli Angioini, gli Aragonesi, i Casigliani, quindi l’imperatore Carlo V la concesse in “feudo perpetuo” all’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, dato che l’arcipelago faceva parte, giuridicamente, del Regno di Sicilia e, dal punto di vista religioso, dipendeva dall’Arcivescovado di Siracusa. Venne poi l’occupazione da parte dei Francesi, ma i Borboni organizzarono una spedizione militare, comandata dal colonnello Faldella e con l’appoggio degli Inglesi, ma, dopo la cacciata dei soldati napoleonici, l’esercito britannico trasformò Malta in una colonia, nel contesto del Commowaealt.
Ciò fino al 1964, quando i Maltesi scelsero l’indipendenza, proclamando la Repubblica. Un accordo d’associazione tra Malta e la Comunità Europea è stato firmato il 5 dicembre 1970 a La Valletta ed attualmente la giovane Repubblica è tra le prime che saranno ammesse a pieno titolo nella nuova Europa, anche perché ha adempiuto alle condizioni di carattere armonizzativi della propria legislazione.
Come già accennato, i rapporti col territorio agrigentino sono stati sempre intensissimi. Infatti i Maltesi, per secoli, preferirono, per quanto riguarda l’importazione di frumento e di orzo, rifornirsi nel “caricatore” di Licata, dove appunto soggiornava stabilmente, con la propria famiglia, il “Procuratore del grano”, ossia l’Agente commerciale dell’Ordine dei Cavalieri, con il compito di acquistare le provviste destinate annualmente alla popolazione di Malta e di Gozo e che non disponevano di sufficienti risorse agricole; nel 1705, mentre Procuratore era Giovanni De Piro, Barone di Budac, il quantitativo ammontava a 18.000 salme annue. In virtù di questi rapporti, nel 1465, quando Malta venne assediata dai Turchi, Licata ospitò una numerosa comunità di profughi maltesi e che ebbero il permesso di edificare le loro case nel quartiere, che poi prese il nome del loro protettore San Paolo. Una seconda ondata di profughi arrivò nel 1645, trovando sempre affettuosa e fraterna
ospitalità. Ma, a proposito di famiglie, basta scorrere l’elenco telefonico della giovane Repubblica di Malta per trovare tanti nomi di origine siciliana: Baldacchino, Galea, Bennici, De Marco, e tanti altri. Appunto, l’attuale Presidente della Repubblica è l’On. Guido De Marco.
Oggi le isole maltesi sono lanciate economicamente verso traguardi ambiziosi. Infatti, poiché i Governi che si sono succeduti nelle ultime legislature hanno attuato una campagna detta “offshore”, tendente ad acquistare investimenti dall’estero, sono sorte diverse industrie, nei settori più svariati, da quello elettronico a quello manifatturiero, tanto che ormai si può dire che non esiste più disoccupazione, che nel secolo scorso induceva invece molti cittadini ad emigrare, specialmente in Australia. Il turismo, altra grande risorsa, registra ben 13 milioni di presenze all’anno, mentre la compagnia di bandiera, l’Air Malta, collega l’aeroporto di Luqa con tutto il mondo e con tariffe convenientissime.
Ciò premesso, si può senz’altro affermare che esistono validissime prospettive di cooperazione economica. La provincia di Agrigento potrebbe trovare sbocchi per l’esportazione dei suoi prodotti agricoli, come arance, pesche, frutta secca, vino, olio. La collaborazione, come auspicato dal Presidente Fontana, si potrebbe estendere all’ambito universitario.
Malta, infine, è un importante centro del Barocco, con le sue bellissime cattedrali e sia la città di Agrigento, che alcuni Comuni della provincia, come Naro, dispongono di notevoli monumenti dello stesso stile. Poiché la Comunità Europea incentiva da alcuni anni il cosiddetto “turismo culturale”, si potrebbe organizzare dei “pacchetti” comuni, che prevedano la visita a questo interessantissimo patrimonio architettonico, eventualmente delle minicrociere sul percorso Malta-Siracusa (con sosta a Ragusa)-Porto Empedocle– Malta.
Si tratta di concretizzare queste possibilità, programmando degli incontri istituzionali, con la cooperazione della Camera di Commercio e delle Organizzazioni imprenditoriali e dei competenti Assessorati della Provincia.