Ho passato la notte senza sognare….
Le armonie che esalava la pianura sopivano il crepuscolo della sera, cullando ancora vagamente i primi albori mattutini. Ora sono più incerte e ondeggianti pare che vengano da un mondo lontano, come i raggi delle stelle che prima di giungere a noi hanno viaggiato secoli e secoli nello spazio infinito.
Questo dormiveglia inconscio e dolce che non è il pieno possesso di sè medesimi, e che non è più il sonno, si prova negli anni giovanili, ma raramente poi.
Un raggio di sole che tremola sull’ imposta mi toglie da quel piacevole torpore. Quel sorridente sole, amico del viaggiatore, dona già dei riflessi rosei al cielo e alle creste dei monti vicini. E fra poco, alzandosi verso lo zenit, splenderà sui paesaggio d’Agrigento che la luna ha accarezzato nella notte con la sua luce blanda.
templi di agrigentoHo aperto le imposte: oh la bella cintura di colonne d’oro dei templi antichi
ch’io scorgo laggiù al sole, attraverso i boschi, dinanzi al mare!… Il mare azzurro, gli ulivi d’argento, i templi d’oro, che visione divina! E qual rara felicità, non è vero? poter contemplare al tempo stesso, strettamente unite, la natura e l’arte, questi due splendori immortali.
Eccomi ora errante per le vie scoscese della città originale, intravista jersera sotto le stelle. La strada principale dove sono le botteghe e qualche albergo, segue la curva del colle; questa sola ha rapporto con la linea orizzontale. Qui è il centro degli affari, ma la strada conserva ugualmente la sua impronta locale : vi passano i mulattieri, e i venditori d’arance fanno sentire ogni poco una specie di lamentevole cantilena per richiamare l’attenzione dei compratori.
Poi non vi sono che vicoli tortuosi, stretti, quasi impraticabili e spesso s’incontrano delle scalinate che s’intrecciano, le quali conducono alla cima su cui s’innalza la cattedrale.
Prima però bisogna fermarsi un momento dinanzi un antico palazzo d’aspetto spagnolo, dalle muraglie corrose dal tempo, posto su una piazzetta ; vi si ammirano le ringhiere dei balconi, in ferro battuto d’un gran carattere e di un lavoro bellissimo; ciò sorprende altamente in mezzo a quel vicinato di casupole.
A me piace questo labirinto di viuzze, le quali presentano ogni tanto, da qualche buco, un bel punto di vista sul mare, delle prospettive luminose sulla pianura o dei lembi di cielo turchino.
santa maria dei greciTutto è pittoresco in questo quartiere, e la chiesa di Santa Maria dei Greci è degna di considerazione. È la più antica chiesa di Girgenti; fu costruita sulle rovine del tempio di Giove Polieus; due colonne del santuario pagano sono ancora incastrate nei muri interni e in una galleria bassa, con volta, si vedono dei gradini e dei plinti di colonne.
Gustavi Chiesi, in La Sicilia Illustrata, Milano 1892