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Per una storia delle auto e dell’automobilismo ad Agrigento

14 Gennaio 2018 //  by Elio Di Bella

Agrigento
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La reale automobile Club d’Italia nasce ad Agrigento nel 1935 il 24 novembre ed era costituita da 125 soci. Il consiglio direttivo era composto da notabili agrigentini come Ignazio Altieri, Salvatore afflitto, Vincenzo lo sardo, Calogero Micciché Antonio Gaetani. L’associazione era presieduta da Ignazio Altieri che allora era anche podestà della città di Agrigento.

 Prima della comparsa delle quattro ruote a San Leone si andava con un collegamento servito da una carrozza trainata da quattro cavalli e dove trovavano posto solo otto persone. L’arrivo delle prime automobili in città fu quindi salutato con particolare entusiasmo. I taxi appaiono negli anni 1938 con un primo nucleo che fa concorrenza alle 40 carrozzelle che giravano per la città. I primi taxisti c agrigentini che si ricordano furono i fratelli Siracusa, Gerlando grafia, Alfonso Alcozer, Salvatore d’Anna, Luigi Amoroso. Ma in quegli anni l’automobile era nella città dei templi come in tutte le città d’Italia un bene di lusso in provincia circolavano soltanto 589 autovetture nel 1935, ma già due anni dopo nel 1937 erano 1500. La benzina nel 1936 costava L. 3,86. Tre distributori di benzina vi era Giuseppe catanese che aveva un esercizio  nei pressi della chiesa di San Calogero. Ma già nell’isola si svolgevano gare automobilistiche e Agrigento era una delle tappe come quella lungo il percorso Agrigento – Caltanissetta – Enna che vedeva protagonisti soci delle tre province siciliane.

Sono gare che tra l’altro costituiscono anche un pretesto per visitare le città vicine. Tre campioni agrigentini acclamati allora vi erano Stefano Vella e Mario la Loggia entrambi su Ardita. Naturalmente allora le strade specie quelle provinciali non erano affatto comode. Un calvario erano le curve della strada Agrigento –Comitini o Agrigento – Favara. E man mano che aumentano le automobili crescono le richieste di sistemazione di alcuni segmenti stradali del territorio agrigentino. Con la guerra d’Etiopia comincia anche la carenza di carburante perché il governo fascista sostiene che doveva servire all’esercito.  Le automobili compaiono già nelle prime edizioni della sagra del mandorlo in fiore. Così nel 1939 vi fu durante la sagra il primo auto raduno seguito da due ali di folla a plaudente. Un grande rilancio ebbero in particolare le auto sportive con la celebre targa Florio il cui percorso si snodava lungo l’intero periplo della Sicilia. Da un’idea di Decio Gueli nel 1149 nacque la coppa dei templi, una gara con partenza da Porto Empedocle e percorrendo l’antica borgata di Villa seta, raggiungeva attraverso il ponte di Sant’Anna, Porta aurea e poi San Nicola.

Nel dopoguerra la città comincia a vedere i primi grandi  parcheggi, come quelli per i taxi in piazza gallo presso le villette di Porta di ponte in piazza Marconi. Poi nacquero anche i grandi parcheggi per le automobili. Il maggiore fu quello di piazza Vittorio Emanuele. Crescendo il traffico automobilistico, nel 1950 venne fatto il primo corso di addestramento per i vigili urbani di Agrigento. Negli anni 50 verranno inaugurati ben due servizio urbani di autobus e venne avviato il collegamento del capoluogo con le frazioni di mondo aperto Giardina Gallotti. Il 14 giugno del 1958 arrivarono i dati delle immatricolazioni è fu reso noto che si superò il tetto delle 10.000 auto con la consegna della targa 10.000 ad una Fiat 600. Nel 1973 si arriva al  traguardo delle 100.000 auto, con una targa AG 100.000 consegnata alla vettura Ford 1300 del geometra Mario Alletto

 Per quanto riguarda le gare sportive in provincia di Agrigento molto seguita all’inizio gli anni 60 fu la nuova competizione Sciacca – Caltabellotta. Poi negli anni 70 arrivò la prima coppa Monte cronico destinato a diventare un appuntamento fisso nel calendario sportivo agrigentino e nel 1980 ecco la Cammarata – Santa Rosalia, il Rally della Quisquina. Tanti sarebbero i piloti da ricordare come     il saccense Pasquale Tacci che s’impose nella categoria turismo del 12º giro di Sicilia del 1952, il narese Amedeo Sillitti che partecipava al giro di Sicilia, e tanti altri

  Elio Di Bella

Categoria: Storia AgrigentoTag: agrigento

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