Tra i tanti visitatori e turisti ad Agrigento vogliamo ricordare le non poche “teste coronate” che hanno visitato la Città dei Templi negli ultimi due secoli.
Il re borbonico Ferdinando II poiché le strade anche interne erano impraticabili, arrivò a cavallo nel 1838 e sua moglie, la regina Maria Teresa D’Austria, venne trasportata con una lettiga, ci racconta lo storico agrigentino Giuseppe Picone.
Re Ferdinando tornò a Girgenti un’altra volta nel 1847 e annunciò che sarebbe stata costruita una strada rotabile sino a Palma di Montechiaro e che Girgenti avrebbe avuto più acqua dalla sorgente San Benedetto. Ma gli stessi nobili agrigentini accolsero con freddezza quelle promesse: l’anno successivo sarebbero scoppiati anche a Girgenti i moti rivoluzionari
Sappiamo di una visita dell’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe che venne ospitato nei primi anni del Novecento nel palazzo Celauro (nell’albergo ove aveva alloggiato Goethe due secoli prima) dove venne anche organizzata una indimenticabile festa in suo onore.
Umberto, quando era ancora principe ereditario, insieme al fratello Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, in visita a Girgenti partecipò partecipò ad un ballo in suo onore al Circolo Empedocleo.
Il 12 gennaio 1881 Umberto primo e Margherita arrivarono in treno a Girgenti per inaugurare il nuovo teatro comunale. Trionfale l’accoglienza: “Si è trasformata con verdure, archi e arazzi la porta di città (Porta di Ponte), donde faranno ingresso i sovrani, ed infine si è preparata una macchina pirotecnica rappresentante un vasto arco di trionfo – in una cronaca del tempo – In città la popolazione è immensa. Dalle vie, dai vicoli sbocca nuova gente. Ad ogni fischio della vaporiera arrivano società operaie con bande musicali, che allietano la città e promuovono nella popolazione un sincero entusiasmo”.
Altri Savoia arrivarono ad Agrigento in occasione dell’inaugurazione del Monumento ai caduti nella villa delle Rimembranze (oggi villa Bonfiglio). Il 24 giugno 1923 Sua Altezza Reale Filberto di Savoia, duca di Pistoia, rappresentò il Re Vittorio Emanuele III in quella occasione.
Vittorio Emanuele III nel dicembre 1941 salutò da una automobile scoperta il popolo. Un video dell’istituto Luce ci mostra l’entusiasmo della popolazione per la visita del sovrano, che si affaccia dal palazzo della Prefettura in uniforme militare e poi lo si vede salire su una macchina scoperta, mentre porge un altro saluto alla folla a Porta di Ponte. Era da un più di un anno scoppiata la guerra e già la città soffriva per il razionamento, ma nonostante ciò non risparmiò applausi e sorrisi al sovrano.
Più di recente hanno visitato la Valle dei Templi i reali di Belgio Baldovino e sua moglie Fabiola (ma quasi in incognito), accompagnai alla Valle dei templi e al Museo dal direttore dell’ente parco ed archeologo Giuseppe Castellana. I loro successori Alberto II e la moglie Paola Ruffo di Calabria , arrivati a Porto Empedocle con il panfilo reale, nel settembre del 2012, hanno poi raggiunto il Museo archeologico e la Valle dei templi, accompagnati dal direttore dell’Ente Parco archeologico, Giuseppe Parello, e dal direttore del Museo, Gabriella Costantino.
di Elio Di Bella