Dei Santi agrigentini del primo millennio cristiano possiamo ricordare il protovescovo S. Libertino,S. Pellegrino di Triocola, suo contemporaneo, S. Gregorio I, S. Potamione, S. Ermogene e specialmente S. Gregorio II (559-630) il cui commento all’Ecclesiaste è considerato una delle opere più importanti dell’ultima patristica greca.
La figura di santo più popolare del nostro primo millennio è certamente S. Calogero che dovrebbe essere vissuto, a nostro parere, tra il V e il VI secolo. Non è inverosimile che, oltre a Sciacca, abbia soggiornato a Naro, ad Agrigento, e in qualche altro paese; né la tradizione dei sette santi fratelli, o la opinione che i Calogeri (il nome, infatti, nell’uso antico, era un titolo di rispetto dato ai monaci) potrebbero essere stati parecchi, è da rigettare del tutto.
Negli ultimi due secoli precedenti l’anno mille, molti siciliani, per sfuggire ai musulmani, si rifugiarono in Grecia o in Calabria e altrove, e ricordiamo particolarmente, per restare nelle nostre zone, i basiliani S. Vitale di Castronovo e il nipote B. Elia, fioriti attorno all’anno 880, che si trasferirono in Calabria. Con il secondo millennio, pur scarseggiando sempre di notizie, rientriamo nella storia documentata. La prima e più importante figura è quella di S. Gerlando, il secondo fondatore e padre della Chiesa Agrigentina, rievangelizzatore e apostolo delle nostre contrade. Gli succede, come egli aveva profetizzato, Drogone, di cui nel Libellus de successione Pontificium si legge che « sempre nella giustizia piacque al Signore ».
Per l’epoca normanna dobbiamo ricordare S. Rosalia, vissuta ai tempi di re Gugliemo I (1154-1166) che, secondo la tradizione, dimorò anche nella grotta della Quisquina e. comunque, venne onorata nella nostra Diocesi, specialmente a Bivona e S. Stefano, più di due secoli prima della invenzione delle sue ossa sul Monte Pellegrino (1624).
Il beato agrigentino Matteo Gimarra (1376-1450) anche lui nostro vescovo (1442-1445), che fu un grande santo suscitatore di santi, specialmente nei numerosi conventi da lui fondati, furono suoi discepoli i beati agrigentini Gandolfo e Girolamo; la madre di S. Eustochia di Messina da lui guidata alla via della santità e appartennero alla sua osservanza nel convento da lui fondato a Cammarata (e tuttora esistente) il Beato Andrea de Aragona, il Beato Antonio Etiope (+ 1562), il Beato Andrea Lorenzo, il B. Francesco Bruno (1564-1614), i Beati Bernardo (1530-1603) e Ginepro (+ 1645) Russot- to, il ven. Francesco Giunta (+ 1638) e specialmente il Beato Giovanni Clemente o Chimento (+ 26-8-1560) a cui la Madonna di Cacciapensieri cucì la grave ferita infertagli al petto dal demonio. Nei due conventi agrigentini di S. Nicola e di S. Vito, fondati dallo stesso Beato Matteo, — fiorirono, tra gli altri il Beato Bonaventura Sciascia (1534-1608) e il Beato Egidio (1587-1602) agrigentini.
Con il Concilio di Trento e la riforma operata si diffonde largamente, specie per mezzo degli antichi e nuovi ordini religiosi e delle confraternite che, nei secoli XVI, XVII e XVIII incisero sulla vita religiosa e nei costumi del popolo.
Veramente, ora, si tratta di una moltitudine innumerevole di santi di cui possiamo soltanto enumerare i nomi
Riportiamo questi nomi con alcune date che li riguardano, ordinandoli secondo l’ordine alfabetico dei comuni della diocesi di Agrigento:
AGRIGENTO, La Beata Eudocia, che, convertita da S. Gregorio II, compì una lunga penitenza per la sua calunnia; oltre i frati minori già menzionati, Cherubino Mostracio (+ 1588); i Cappuccini: Sebastiano (+ 1571), Alessio (+ 1626). I Vescovi Ferdinando Sanchez (+ 1657) Domenico Turano (+ 1885) e Gaetano Blandii (+ 1898).
ALESSANDRIA, Il carmelitano, di origine maltese, Andrea Burlò (+ 1665) che iniziò la costruzione della bella chiesa del Carmine.
ARAGONA, Fra Santo di S. Saverio, mercedario (1678-1724), Mons. Carmelo Chiarelli (1822-1898).
BIVONA, I Gesuiti Francesco Meroldo e Pietro Venusto (+ 1564) martire del suo zelo apostolico; i Cappuccini: Barione (+ 1605), Bonaventura (+ 1621), Ludovico Luna (t 1625), Sebastiano (+ 1577), Girolamo (+ 1696).
BURGIO, I Cappuccini: Giovanni (+ 1625), Giuseppe (+ 1642), Giambattista (+ 1718), Andrea (1705-1772) la cui causa di beatificazione, iniziata subito dopo la morte, è già completata. Fu riconosciuta l’eroicità delle sue virtù.
CALTABELLOTTA, Il Carmelitano fra Sebastiano, il gesuita Francesco Piazza (1592-1661); i Cappuccini: Francesco (1598), Carlo (+ 1546), Vincenzo (+ 1641).
CAMMARATA, Oltre quelli già citati: la terziaria suor Margherita La Muna (+ 1612), la benedettina Giovanna Maddalena Coffari (+ 1786), la terziaria domenicana Gesia Maria Gerardi (+ 1695), i cappuccini Filippo (1495-1588), P. Girolamo Caruso (1549-1627) la cui fama di santità in vita era così grande che l’anno seguente la sua morte si tenne il processo canonico, ultimamente ripreso e concluso nel 1986. Il ven. Giuseppe Taverna (1599-1677), Benedetto (1699), Francesco (+ 1668), il Domenicano P. Timoteo Longo (1835-1913) fondatore delle Domenicane del S. Cuore.
CANICATTÌ, Il conventuale Domenico Lo Verme (1641-1750), i minori: Bernardo Maria missionario (+ 1834) Giuseppe Antinoro (1736-1813) Giovan Francesco (+ 1814), P. Gioacchino La Lomia (1831-1905) il cui processo di beatificazione è in via di completamento; Mons. Angelo Ficarra, Vescovo (1885-1959).
CASTELTERMINI, Fra Bernardino, minore (+ 1670), Pietro Ballone, il contadino Santo, Antonino Petyx (1874-1935), eroe della carità e martire del giornalismo cattolico.
CATTOLICA, Mons. Stefano Amato (1846-1914).
CIANCIANA, Il sac. Gerlando Re, martire del suo zelo sacerdotale (1916-1949).
FA VARA, Fra Bernardo Guttadauro, minore (1658) G.B. Migliore (1822-1891), Diego Sala (+ 1625) Mons. Bernardino Re, vescovo, Mons. Filippo Jacolino vescovo (1895-1950), Giuseppe Urso, sacerdote (1916-1980), Calogero Santamaria chierico (1892-1917).
GROTTE, Il sac. Michelangelo Vinti (1893-1943) il cui processo informativo di beatificazione è in espletamento.
LICATA, I minori: Nicolò (+ 1707), Tommaso (+ 1742); i Cappuccini Marcello (t 1626) Giuseppe (+ 1662) il gesuita ven. Luigi La Nuza (1591-1656), S. Giuseppe M. Tornasi, canonizzato da Giovanni Paolo II; il can. Vincenzo Molinello il cui processo informativo è sul finire e la sua figlia spirituale e suora cappuccina la ven. Maria Maddalena del SS. Crocifisso (1901-1926).
NARO, Il Gesuita p. Gaspare Paraninfo (+ 1624), i Cappuccini: Francesco (1599), Giuseppe (+ 1662), Luca Palmeti (+ 1555).
PALMA, La straordinaria famiglia: S. Giuseppe Tornasi, la ven. Maria Crocifissa, Sr. Maria Sepellita, Sr. Maria Maddalena, e il duca santo: Giulio Tornasi, il padre di questa nidiata di Santi.
PORTO EMPEDOCLE, Badassare Marullo, sacerdote (1867-1943).
RACALMUTO, Gioacchino, terziario francescano (+ 1764), p. Elia Lauricella (1707-1780).
SAMBUCA, I Cappuccini: Bernardino, Angelo (+ 1730), Francesco (+ 1764), Giambattista (+ 1747), Salvatore (1726), Felice, il celebre pittore (1734-1805); i Minori Angelico, missionario, e la ven. Sr. Vincenza Amorelli (1737-1816).
- BIAGIO PLATANI, Mons. Stefano Conte (1899-1977).
- GIOVANNI GEMINI, IL minore Antonio Filippone (1794-1830), Sr. Enrichetta Incamicila (1873-1921), D. Michele Martorana (1872-1922) il cui processo di canonizzazione volge al termine.
- MARGHERITA, Il conventuale fra Giuseppe (+ 1740).
- STEFANO, Il domenicano B. Vincenzo Traina (1525-1598), S. Giacinto Giordano Anzalone canonizzato a Manila da Giovanni Paolo II; Mons. Luigi Abella (+ 1967) arciprete del paese.
SCIACCA, I gesuiti: Girolamo Landoli- na, missionario in India; Francesco Ficarra (+ 1637), i minori: Agostino Bruno (+ 1626), Ignazio (+ 1717), Carlo Santangelo (+ 1847), il conventuale Agostino Bruno (+ 1623), i cappuccini: Arcangelo (1577), Michelangelo (+ 1545), Francesco (+ 1575), Francesco M. Perollo (+ 1717), e la carmelitana Beata Angela.
VILLAFRANCA, Il cappuccino fra Serafino Giuseppe (+ 1740).