Il terzo weekend della Sagra del Mandorlo in Fiore, dal 26 al 28 febbraio, all’insegna del gusto: con Slow Food Sud sarà celebrato il cibo locale di qualità, buono, pulito e giusto. Mentre venerdì 26, alle ore 21, ad accendere il divertimento tra show e musica al PalaMandorlo sarà lo spettacolo di Sasà Salvaggio eMario Incudine. E domenica 28 febbraio andrà in scena il Festival bandistico Città di Agrigento.
La Sagra del Mandorlo in Fiore 2016 propone da venerdì a domenica al PalaFood un programma ricco di eventi organizzati da Slow Food, la grande associazione internazionale no profit, fondata da Carlo Petrini, impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Nel Tunnel dei sapori troveranno posto aziende che producono Presìdi Slow Food, provenienti da zone diverse della Sicilia e altre aziende che commercializzano prodotti di qualità.
Con i Laboratori del gusto momenti culturali di approfondimento su storia, tecniche di produzione e diffusione vicini allo spirito di Slow Food; non mancheranno i momenti di degustazione e analisi sensoriale. In scena anche il Teatro del gusto, il momento dedicato alla preparazione di piatti legati a doppio filo coi territori. All’opera i cuochi delle osterie di Slow Food, gli spettatori assisteranno alla preparazione di un piatto e potranno poi assaggiarlo. Previste ancheCene a tema, protagonisti i cuochi dell’Alleanza e delle comunità del cibo. Una cera per ogni serata, sabato 27 serata etnica: protagoniste le cuoche delle comunità di immigrati presenti ad Agrigento. Il cibo di strada, lo street food vero protagonista, cibi etnici, pizza fritta, pane da grani antichi e panelle di ceci siciliani, birre artigianali siciliane, vini del territorio e altro ancora per mangiare e bere per strada ma in modo diverso, con le musiche e le immagini del profondo sud proposte da Slow Folk, suoni di Terra Madre, il progetto di Slow Food che partendo dal cibo, punta a recuperare e salvaguardare la cultura popolare e la musica tradizionale che per secoli hanno scandito i ritmi della natura, del lavoro e dello stare insieme, mantenendole vive nella memoria collettiva del territorio.
L’idea è quella di esaltare la relazione fra arte popolare, cultura materiale, tavola: come le tipicità gastronomiche, anche le musiche, i canti e i racconti sono parte del patrimonio culturale immateriale che caratterizza ogni comunità e contribuisce a definirne l’identità. Questo importante progetto fa tappa ad Agrigento sabato 27 e domenica 28 febbraio, in occasione della Sagra del Mandorlo in Fiore, per sottolineare la grande importanza rappresentata dalla conviviale nella cultura popolare.
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Ecco il programma completo di Slow Food Sud
Venerdì 26 Febbraio
PalaFOOD
16.00 Apertura del Tunnel dei Sapori
18.00 Laboratorio del Gusto: Presìdi e Territori
19.00 Laboratorio del Gusto: Presìdi e Territori
20.00 Teatro del Gusto: la grande cucina popolare
Sabato 27 Febbraio
PalaFOOD
11.00 “Il Cibo Quotidiano” – Convegno alla presenza del Presidente di Slow Food Italia
16.00 Apertura del Tunnel dei Sapori
18.00 Laboratorio del Gusto sui presìdi
19.00 Laboratorio del Gusto sul territorio
20.00 Teatro del Gusto: l’Africa incontra la Sicilia
20,00 PalaMandorlo – AREASUD
Cu mancia fa muddichi
Canti popolari siciliani e calabresi: il cibo, l’amore, il ballo, la vita sono gli ingredienti principali di questo spettacolo degli AREASUD che aprirà la rassegna Slow Folk che si terrà ad Agrigento in occasione della Sagra del Mandorlo in Fiore.
Cu mancia fa muddichi è un concerto in forma di racconto – o viceversa – che parte dall’esperienza di ricerca di suoni e canti della tradizione orale, per spiegare come cresce, se riesce, una musica viva.
Dalla storia degli strumenti musicali ai testi dei canti, i musicisti di Areasud suonano la loro musica, nata dalla fusione di stili e modelli musicali calabresi con la realtà siciliana in cui è nato il gruppo, senza tralasciare che le due regioni che si affacciano sullo Stretto sono al centro del Mediterraneo. Un ponte sullo Stretto ad alto impatto musicale e basso impatto ambientale.
Seppure lo strumentario utilizzato sia di esclusiva provenienza tradizionale e ricercato nella selezione dei costruttori migliori, l’esecuzione dei brani non è strettamente filologica, ma lascia spazio all’interpretazione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale.
Ad un ricco repertorio di tarantelle, in cui il friscaletto è protagonista assoluto, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano, con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti e di chi c’era prima di loro.
Il Quartetto Areasud è formato da:
FRANCO BARBANERA, ciaramella, friscalettu, flauti
MAURIZIO CUZZOCREA, voce, chitarra battente, lira calabrese, chitarra classica
MARIO GULISANO, voce, marranzano, percussioni
ENRICO GRASSI BERTAZZI, tamburi
ore 21,00 PalaMandorlo MATTANZA In Vita
“Un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire”. Questa la frase di chiusura dei concerti dei Mattanza, nati per volontà di Mimmo Martino – recentemente e prematuramente scomparso – frase che racchiude la scelta culturale di un gruppo di musica popolare legato alle tradizioni, ma, nello stesso tempo, soggetto di studio e di rinnovamento del mondo culturale popolare.