Raffaello Politi nacque a Siracusa il 2 settembre 1783 ed è morto ad Agrigento 10 ottobre 1870. Trascorse gran parte della sua esistenza nella Città dei Templi. Fu pittore, incisore, archeologo; a lui si deve la ricomposizione del gigante del tempio di Giove Olimpico di Agrigento. Ricoprì molte cariche pubbliche. Leopoldo di Baviera lo nominò suo Console Generale; Ferdinando II lo insignì del titolo di Custode e Componente Anziano della Commissione delle Antichità agrigentine e Direttore degli scavi. Fu socio dell’Accademia di Archeologia di Roma, dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia Ercolanense e di quella delle Belle Arti di Napoli. Anche all’estero fece parte di sodalizi prestigiosi, come l’Accademia degli Antiquari di Copenaghen, degli Architetti Britannici e fu Vice Presidente della Società universale di Arti e Industrie di Londra e dell’Istituto Imperiale di Londra.
Pubblicò numerosi saggi su temi di archeologia corredati da disegni. Scrisse anche “I quattro dialoghi della pittura”, un’opera che si inquadra nell’ambito della riforma dell’insegnamento artistico che lo avvicina alle posizioni di Lo Faso di Serradifalco. In questa ottica elaborò anche un “Discorso sulla necessità di una pubblica scuola di Belle Arti in Girgenti, recitato in seduta della Società economica a 30 novembre 1832”, stampato a Girgenti, presso Lipomi, nel 1833.
Nel 1826 pubblicò una monografia corredata da disegni e vedute ed intitolata “Antichi monumenti per servire all’opera intitolata Il viaggiatore in Girgenti, illustrati, disegnati ed incisi da Raff. Politi in 40 tavole”. E’ inoltre da ricordare per la carta topografica relativa all’area archeologica di Agrigento inserita appunto nell’opera “ Il viaggiatore in Girgenti e il Cicerone di piazza, ovvero Guida agli avanzi d’Agrigento”, pubblicata a Palermo presso la tipografia Muratore nel 1842.
Alla sua morte lo studioso agrigentino Giuseppe Russo pubblico un opuscolo per ricordarne le vita e le opere.
Scarica il PDF