Il Giornale di Sicilia del 29 gennaio del 1943 dava ai suoi lettori queste indicazioni operative nel caso di incendio dovuto ad un attacco aereo
Difendiamo le nostre case
Solo una seria organizzazione creata e funzionante sin d’ora può salvarci dal flagello degli incendi.
I provvedimenti da attuare per l’organizzazione antincendi di un edificio civile sono questi:
far designare dal capo fabbricato uno o più guardiani del fuoco ed una squadra di pronto intervento. Il guardiano del fuoco e i componenti della squadra devono essere scelti fra persone volenterose, forti, energiche, coraggiose e che conoscano l’impiego dei mezzi di estinzione.
Tutti devono possibilmente essere dotati di un elmo metallico, maschere antigas, cintura di sicurezza, attrezzo portatile lanterna o lampada elettrica.
Al caso per prendere la pratica sufficiente, basterà che si rechino al più vicino posto di comando vigili del fuoco per avere istruzioni.
All’atto dell’attacco aereo, il guardiano del fuoco verifica che siano state chiuse le prese principali del gas della corrente elettrica, vigila su tutto l’edificio di cui deve conoscere almeno sommariamente la planimetria della struttura e portandosi nei punti più alti, vigila spostandosi il più possibile in modo da estendere la sorveglianza su tutto l’edificio.
I punti più esposti all’offesa aerea sono i sottotetti solari: su questi deve essere rivolta la sua maggiore attenzione.
In caso di principio di incendio interviene subito, chiama e dirige la squadra di pronto intervento, far ricoverare i feriti e allontanare le persone colpite da panico. Richiede l’intervento dei vigili del fuoco solo stringendo dilagando non può più essere domato. Precisa in tale richiesta tutti gli elementi utili raccolti sull’incendio. Cura che siano applicate fin da ora queste essenziali norme preventive:
sottotetti e soffitte devono essere sgombrati da ogni accumulo di materiali infiammabili, devono essere facilmente accessibili, percorribili, essere costituiti da un unico grande vano compartimentale mediante tramezzi tagliafuoco in muratura.
Tutto quanto di legno, strutture armature pavimenti deve essere reso resistente al fuoco.
Bastano delle intonacature messe su reti metalliche, per le parti ove non è possibile spargere la sabbia o procedere a una regolare ignifugazione.
Il guardiano del fuoco deve fare saltuariamente esercitazioni allo scopo di esercitare se e la squadra, di controllare l’efficienza dell’organizzazione e colmare eventuali lacune ed anche per dare alle persone dell’edificio una sensazione di sicurezza.
Mezzi di spegnimento.
Devono essere predisposti nei punti più adatti dell’edificio, cioè nei sottotetti, solari, pianerottoli, scale, corridoi, e non devono mancare anzitutto le casse di sabbia, i sacchi di sabbia, i buglioli di sabbia – poi si vedrà l’utilità della sabbia – estintori, botti pieni d’acqua, pale, badili, picconi, lanterne e sacchi bagnati, che al momento dell’uso sostituiscono bene vestiti anni di fiamma per chi deve avvicinarsi al fuoco.
Siamo inclini ad ammettere che su tutti noi incombe il pericolo e che un dovere morale e civile provvedere prima per non trovarsi poi nella dolorosa impossibilità di difendersi, però, in fondo in fondo, pensiamo – proprio a me non toccherà.
Prepariamoci invece subito a lottare contro gli incendi e alla notizia che la dura realtà ci ha raggiunti, restiamo calmi.
Chi deve agire, dopo aver verificato la chiusura della tubazione del gas, dell’interruttore della corrente elettrica- cosa che deve essere già stata fatta all’atto dell’allarme aereo – comincia ad impiegare tutti i mezzi a disposizione rimasti intatti: l’acqua – se non si è versata –, la sabbia in tutti i casi non tradisce mai, estintori, eccetera. E cerchi di isolare ogni focolaio di spegnerlo e soprattutto di allontanare da esso il più possibile i materiali combustibili.
A tu per tu con la termite e col fosforo.
Lo spezzone, le bombe a termite si riconoscono subito dalla loro caratteristica combustione. Se si tratta di termite non usate estintori di nessun tipo, solo che per spegnere l’incendio circostante, ma badate bene ed evitate di annaffiare la termite: fiamme, scoppi, casse tossici; che sarebbero spesso pochi felici risultati.
Le bombe incendiarie non possono essere spente con i normali mezzi di estinzione.
La sabbia ben secca è il miglior mezzo per combattere lo spezzone incendiario perché deve essere preso con una pinza o palla ricoperta di cemento di gesso e buttato in una cassa contenente sabbia e ricoperta con la sabbia stessa. In tal modo la combustione continua senza causare danni anche se dalle fiamme si sprigionano dalla sabbia che non può essere mai completamente secca.
Non potendo afferrare lo spezzone occorre coprirlo di sabbia e scostare di uno, due metri i materiali combustibili circostanti.
L’acqua deve essere impiegata accortamente perché deve essere buttata a baglioli e non manichette a pressione o estintori che la polverizzano e non sullo spezzone, attorno ad esso. Con l’acqua si deve poter spegnere circoscrivere l’incendio causato dalla termite senza però investirla perché in tal modo se ne esalta la combustione.
Non si deve buttare lo spezzone di termite in un secchio d’acqua sia perché sviluppo fiamme alla superficie, sia perché ne fora il fondo e continua a bruciare al di sotto.
Le bombe incendiarie a base di fosforo si riconoscono facilmente perché spandono fumi bianchi e odore agliaceo e caratteristico del fosforo. Esse sono di effetto più prolungato persistente creano di solito diversi focolai di incendio che spenti con l’acqua o con la sabbia tornano a riaccendersi non appena l’acqua evaporata o la sabbia è rimossa. Lo spegnimento deve perciò essere attuato coprendo le sostanze che bruciano con sabbia, terra e stracci bagnati e continuando poi a buttare acqua. Successivamente si deve isolare ed asportare con cautela la parte di bomba o di sostanza rimasta.
Se una particella di fosforo cadesse su una mano o sul corpo bisogna emergere la parte e coprirla con stracci bagnati di una soluzione di solfato di rame indi rivolgersi sollecitamente ad un posto di pronto soccorso per il periodo di avvelenamento. Pericolosi sono anche i gas che si sviluppano dalle bombe incendiarie per cui è necessario l’uso della maschera antigas.
È un dovere civico e morale di tutti oggi provvedere subito perché la nostra casa sia rimasta dettata in modo da poter sopportare le bombe incendiarie senza essere facile preda degli incendi, predisporre tutti i mezzi di estinzione è principalmente molta sabbia, preparandosi per l’impiego dei mezzi di estinzione, ma soprattutto preparando il nostro spirito per la battaglia di difesa della propria casa.
Giornale di Sicilia 29 gennaio 1943