Porto Empedocle e la storia del suo molo di levante
Già intorno al 1830, in seguito all’intensificazione della produzione zolfifera dell’entroterra, si avvertiva chiaramente che la Marina di Girgenti presentava una situazione portuaria assolutamente insufficiente ad accogliere l’aumentato traffico commerciale dello zolfo rivolto alla esportazione via mare. Il Ministero dei lavori pubblici, al quale era stata avanzata una richiesta di finanziamento per potenziare le strutture portuali esistenti della cittadina, riteneva però, nella prospettiva di un intervento governativo sulla costa meridionale della Sicilia, che fosse migliore la situazione della zona di Licata, giudicando desolante quella agrigentina.
Così il 15 gennaio 1863, arrivava da Torino una lettera urgentissima del deputato agrigentino La Porta indirizzata ai sindaci di Girgenti e di Porto Empedocle, con la quale veniva data loro notizia della risoluzione, a cui tendeva il Ministero dei Lavori Pubblici, di abbandonare il porto di Porto Empedocle al suo destino e di crearne un altro, più degno, nella spiaggia di Licata.
Un’aria di morte sembrava incombere su Girgenti, giacché con le ferrovie che presto si sarebbero avute, il primato della città nella provincia si sarebbe indebolito, fino ad annullarsi.
Una delle ragioni a cui il governo associava il provvedimento era di ordine finanziario: di fatto un nuovo molo, da costruirsi a Porto Empedocle, di esito assai incerto, secondo un progetto redatto dal Genio Civile, avrebbe comportato una spesa di lire 1.500.000, mentre per il porto progettato sulla marina di Licata, la spesa si riduceva a lire 750.000.
Per superare questa ragione di ostacolo, le amministrazioni comunali di Girgenti e Porto Empedocle si impegnarono presso il governo centrale di farsi carico del maggiore onere preventivato e stabilirono a tal fine di trovare le somme necessarie a riscontro, in lire 750.000 con la vendita dei loro beni patrimoniali e con prestiti occorrendo.
Nella delibera del Consiglio Provinciale di Girgenti del 1867, sul riparto del concorso dei comuni del circondario alla spesa per la costruzione del nuovo molo in Porto Empedocle, si legge:
La spesa ammonta a lire 500.000 di cui lire 250.000 gravano su Girgenti e Porto Empedocle, metà per ognuno; e lire 170.000 a carico degli altri comuni. I comuni interessati sono Girgenti, Porto Empedocle, Favara, Racalmuto e Siculiana,
Così dopo un anno e mezzo il deputato La Porta riuscì a vincere le ostilità governative e ottenne con legge, il 12 luglio 1864, la costruzioni di un nuovo molo a Porto Empedocle.
Il progetto venne appaltato nel 1870, ma dopo cinque anni, la gettata non era stata ancora ultimata; i lavori furono portati a termine solo alla fine del 1885.